E’ mezzanotte Dr. Cicchetti
Antonio Cicchetti ha un’età che conferisce esperienza, saggezza, ma anche lunga memoria per i ricordi. Avrà a mente un programma della radio Rai, di tanti anni fa, di prima che ci fosse la tv , che era intitolato “E’ mezzanotte dottor Schweitzer”. Così si chiamava un medico tedesco-ebreo che dedicò la vita e la professione ai lebbrosi dell’Africa nera, costruendo ospedali e dando aiuto a migliaia di poveri derelitti che morivano di lebbra e altre malattie.
Un eroe, un simbolo della beneficienza, uno straordinario personaggio. Bene, diciamo ad Antonio Cicchetti che anche qui è mezzanotte. Non c’è la lebbra, ma c’è una città da ricostruire in tutti i sensi e a 18 mesi dalla sua distruzione, non si è mossa una pietra. Chi rivede L’Aquila dopo tanto tempo dice sgomento: “Qui non è cambiato nulla”. Giusto, forse anzi c’è qualcosa di cambiato in peggio. La gente è distrutta, la fiducia è scemata, la disperazione e la povertà bussano alle porte. Nulla rinasce davvero, se non pletore disadorne e rattristanti di baracche e container che sono, al momento, la vera città vivente. Si fa dire, vivente.
Antonio Cicchetti non è un mago nè un alieno. E’, però, un uomo e un manager di altissimo livello che, nella vita, ha dimostrato di saperci fare. Ha realizzato, scalato vertte, assunbto incarichi importanti, avvicinato persone che contano, annoverato amicizie eclatanti. E’ qualcuno e per lui parlano i fatti e le azioni.
Non avbbiamo il privilegio di conoscerlo nè di bazzicare lui o i campi da golf. Siamo gente comune e modesta, e giudichiamo in base ai fatti. Cicchetti molte cose ha fatto. Speriamo che ne faccia altre per questa che è, benchè egli sia altrove da tanto tempo, la sua città . Senza pregiudizi, puzze al naso, demagogie populiste, radicalismo fuori luogo. Cicchetti è bravo, lo dice la sua vita. Che lo sia anche qui, ammesso che la cupola gli consenta di esserlo.
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