Il guizzo del delfino

Gianfranco Fini è un delfino, maturo sì, ma pur sempre delfino. Di chi? Non del Re di Francia, ma di Silvio Berlusconi, che ha 74 anni, acciacchi, dure prove ogni giorno, e forse anche voglia di mollare tutto. Fini questo lo sa e a molti appare strano che stia guizzando energicamente per sopravanzare il suo “superiore”. A molti sembra che gli basterebbe semplicemente aspettare ancora un po’, per salire sul trono oggi occupato dal Cavaliere. Il trono del PdL. Le cose non stanno, però, come sembra, perchè ieri a Pescara Fini ha confermato le sue inquietudini ribadendo con forza: “Sto nel PdL”. Come se volesse chiarire, ribadire, che la sua area politica è quella, e forse sono altri che debbono fare largo. O andarsene, magari,. A molti è sembrato che l’intelligente Gianfranco si prepari a scalzare il potente Silvio, non per fare una nuova forza politica di vertice, ma per sostituirlo sempre stando nel PdL.
Poichè in politica a quasi tutti fa difetto il coraggio delle prese di posizione, del PdL a Pescara non c’era nessuno o quasi. Farsi vedere con Fini potrebbe essere pericoloso, e anche molti che nacquero in AN, con Fini, ieri hanno preferito essere impegnati altrove. Tranne il lineare e coriaceo Castiglione, e pochi altri meno importanti di lui.
Che significa? La visita di Fini a Pescara non è una visita qualsiasi, la città abruzzese è significativa per il presidente della Camera. Quindi, potrebbe significare che grandi cambiamenti sono prossimi, e che il PdL potrebbe avere nuovi nocchieri. L’Abruzzo è sempre stato laboratorio politico.
Forse in tanti hanno sbagliato a non farsi vivi, ieri, dal delfino irrequieto.
Che vede lontano e sa quel che sta facendo, con aplomb e un certo stile innegabili.

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