Silenzio, il burocrate riposa, il politico medita


Il Governo decreta l’esenzione dai pedaggi fino al 30 giugno per gli sfollati
sulla costa. Ciò avviene poco prima della fine di aprile. C’è il 1 maggio, c’è
il riposo del burocrate, c’è la meditazione del politico. Passano una decina di
giorni, e l’esenzione non arriva. Come non arriva il rimborso per i
telepassisti. Silenzio, il burocrate riposa e il politico medita a più non
posso. Anzi, si affatica meditando.
Né l’esenzione, né il rimborso possono avere attuazione, ancora oggi 8 maggio,
perché mancano carte, convenzioni, timbri: tutte cose difficili, complesse,
lunghe da farsi. Sfollati e telepassisti aspettano e continuano a pagare.

Dalla Regione, nemmeno una parola, manco a pensarci scuse e impegni con
scadenza: occorrerà qualche giorno, dicono tutt’al più. Riposano, meditano e
aspettano la fine del mese, quando il tintinnìo garrulo e gioioso di satrapici
stipendi sveglierà tutti. Mentre il calendario porterà via benefici e vantaggi
che Roma decreta e L’Aquila seppellisce tra riflessioni, meditazioni,
ossequioso rispetto di ponti e festività. Silenzio, straccioni bisognosi di
quatto euro di esenzione o di telepass. Ma che volete?
Ma chi siete? Solo dei poveri terremotati.



08 Maggio 2010

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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