Stefania, Gianni, Massimo e le balle


Era avvenente, Stefania Prestigiacomo, a occhio e croce, in casco anticrollo e capelli biondi sulle spalle, poco tempo fa, quando giunse a L’Aquila a dirci che il problema macerie era risolto, ci avrebbe pensato lei insieme con l’altro bello, Gianni Chiodi, il superman della ricostruzione, il commissario immarcescibile, coadiuvato dal suo vice, il poderoso Massimo Cialente. Un terzetto che in poco tempo avrebbe approntato siti per depositare tutto. Entro 30 giorni avverrà questo, entro 50 quest’altro. Grandi promesse. Ma, come ha scoperto Il Centro di oggi, in verità sono solo balle. Infatti, dei siti annunciati e promessi con una certa solennità, nemmeno l’ombra, men che mai la parvenza. C’è e rimane la Teges, neppure ampliata. Ci sono le macerie rimosse dai carriolisti, quelle sì, perchè, udite udite, sono loro e solo loro che hanno mantenuto le promesse. Dissero: ripuliremo. E hanno ripulito. Gli altri masticarono amaro, storsero il naso, e poi applaudirono perchè i carriolisti sono tanti e appaiono, oggi, come la voce del popolo aquilano.
Per i siti nelle macerie, prendete nota, non è stato mosso un dito dal giorno della visita di Stefania Prestigiacomo. Parole al vento, prosopopea non seguita da fatti concreti. Siamo come stavamo: appena all’inizio. Una triste, offensiva, delteria constatazione. La prossima volta mandateci una racchia, ma che mantenga le promesse.



22 Aprile 2010

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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