Il geologo?E’ fastidioso, taccia
L’Abruzzo è una terra ad elevato rischio idrogeologico, nel senso che si sbriciola, frana e si sfalda per più del 50%. Uno sfacelo. E’ anche un territorio a fortissimo rischio sismico per la metà della sua estensione (che si sappia, potrebbe essere di più) , ed è ricco di esalazioni di gas radon sotto quasi tutte le case. Vogliamo aggiungere qualche altra cosa, o basta così? Se i politici avessero dimestichezza con i libri di storia, cosa che tenderemmo ad escludere per i più tra loro, saprebbero che l’Abruzzo frana da sempre (Vasto, Ortona, Tortoreto, Caramanico e così via) e trema alla grande da secoli e secoli.
In Abruzzo, ci vorrebbero dei geologi inseriti in ogni organismo chiave, a partire dalla Regione e dai comuni, e prima di rimuovere un chilo di terra scavando, si dovrebbero sentire i geologi. Vi risulta che sia così? A noi, no.
Risulta invece che agli occhi dei politici e delle istituzioni, i geologi sono fastidiosi, e che debbono pertanto tacere. Vuoi vedere che il parere di un geologo ti ferma una speculazione, un affare d’oro da milioni di euro, e ti dice che dove vorresti mietere il grano del lucro, non puoi costruire neppure un pollaio. Se ne deduce che il geologo va tenuto alla larga, silenziato, occultato, esiliato e tutt’al più spedito a insegnare scienze nelle scuole medie di periferia. Poi arrivano frane, alluvioni, smottamenti, terremoti, sprofondamenti, e i politici corrono a fare passerelle, a elargire benessere e salvezza. Geologo, vade retro. Provino a farlo a Pettino, quartiere aquilano di ventimila abitanti tutto costruito lungo la faglia più pericolosa del territorio cittadino.
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