Villa Pini, l’odore dei soldi
Comunque uno voglia vederla, anche il più ottimista, nella vicenda Villa Pini si annusa odore di soldi. Quelli non intascati da 10 mesi dai dipendenti.
Querlli che sono il pomo della controversia tra gli Angelini e la Regione.
Quelli che Angelini sostiene abbiano intascato i corrotti e i collusi nella sanitopoli per la quale si attende il processo. Quelli costati alla Regione per le prestazioni della casa di cura più grande d’Abruzzo. Quelli che i compratori sarebbero disposti a pagare per acquisire le strutture. Quelli, infine, che presumibilmente perderanno coloro che in questa alienazione saranno “tagliati”. Nessuino ci venga a raccontare, infatti, che i molisani compreranno, pagheranno montagne di milioni e terranno tutti i 1.500 dipendenti. Una cosa del genere non è mai accaduta.
Quando si avverte odore di soldi, è come quando ci sono esalazioni di gas che non si sa da dove venga. Qualcosa non va e prima o poi salta tutto. Perdonate il pessimismo, ma ne abbiamno viste troppe per essere dei crèduli. A pensare male si fa peccato? Forse, ma si azzecca, come dicono Andreotti e Di Pietro.
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