Tagli? Ma no, suvvia, si vota a marzo…
Il Governo ha rinviato i tagli alle poltrone all’anno 2011. Che tagli? Quelli che sforbiciavano del 20% il numero dei consiglieri regionali, provinciali e comunali, e abolivano le figure dei direttori generali degli enti. Il Ministro Calderoli ci ha ripensato. Dal canto loro, i nostri solerti consiglieri regionali hanno ripensato pure alla promessa riduzione dei loro stipendi da califfi arabi, da satrapi . Non lo hanno fatto e non lo faranno per adesso.
Stanno bene così, ci mancherebbe.
Il rinvio delle sforbiciate si deve ad un motivo semplice: a marzo si vota in molte regioni e comuni. Avrebbero potuto dei politici italiani segarsi i piedi delle poltrone sotto i glutei? Avrebbero potuto fare una cosa che davvero riduce i costi della politica? Vi sentiamo: un gigantesco coro di “noooo”. Se la politca italiana fosse tanto seria, da ridursi le prebende e le mollezze, saremmo in un altro paese, non in Italia. Transeat per i manager degli enti locali. C’è una differenza profonda tra un manager (bravo, e ce ne sono) e un consigliere regionale, provinciale o comunale. E’ questa: i manager servono. E i consiglieri? Loro pure servono, ma a solo a loro stessi. Specie nell’arte levantina del rinvio delle cose scomode.
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