Termovalorizziamo, ma saremo seri?


Il governo abruzzese ha deciso oggi, 2 novembre, di scegliere i termovalorizzatori, cioè impianti che distruggono i rifiuti e ne ricavano energia economica. I vecchi bruciatori d’un tempo bruciavano solo e producevano, tutt’al più, diossina. Chiodi e i suoi sodali che siedono sulle poltrone di comando mettono le mani avanti: lo hanno già fatto, dicono, la Germania e l’Austria. In Italia, lo ha fatto la Toscana. Dobbiamo farlo anche noi.
Termovalorizziamo quindi, ma siamo sufficientemente seri? In Germania le cose si possono fare, perché ci sono i tedeschi. Qui ci siamo noi, che abbiamo un curriculum di poco rispetto alle spalle, e una tradizione di inquinatori di tutto rispetto. I termovalorizzatori sono macchine ottime, se usate bene.
Sapremo usarle bene? Non dimentichiamo che fior di città abruzzesi non sono riuscite, in tanti anni, neppure a raggiungere il 10% di differenziata, sistema che è alla base della termovalorizzazione. A L’Aquila per anni si è chiesto alla gente di separare i rifiuti, che poi venivano prelevati a gettati tutti insieme in un unico automezzo di raccolta. Questi siamo noi. I tedeschi? Stanno in Germania. Sono quelli che noi paghiamo per accogliere i nostri treni di rifiuti, da loro poi utilizzati per produrre energia da rivendere all’Italia.
Con queste premesse, c’è da mettersi le mani nei capelli, se non si è calvi.



02 Novembre 2009

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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