Almeno fossero dei bravi servi dello Stato


Una ventina di Alti Papaveri della Regione Abruzzo, i dirigentoni di quelli che stabiliscono tutto, portano a casa 120.000 euro l’anno. La Regione Abruzzo conta 2.000 dipendenti, più della Regione Lombardia. Noi siamo 1,2 milioni di abitanti, in questo piccolo Abruzzo, peraltro ammalato di emigrazione (specie di cervelli) come 50 anni fa. La Lombardia ha sei milioni di abitanti.

Sono le cifre che leggiamo con turbamento sul Centro di oggi 14 ottobre.
Turbamento, perché compiangiamo quei dirigentoni da 120.000 euro l’anno: cosa sono costretti a fare per guadagnare tanti soldi? Molte cose, meno che attenersi ad un orario di ufficio: sono esenti da tale obbligo, come tutti i dirigenti. Liberi di pensare, cogitare, produrre grandi risultati, fare di noi una società avanzata, civile, funzionante, irreprensibile. Liberi di fare ingresso in ufficio, se vogliono, alle 10 del mattino. Da bravi servi dello Stato (non è un’offesa, in Inghilterra così si chiamano e ne sono orgogliosi), i superpagati e l’esercito dei 2.000 regionali marciano sereni e sicuri verso un avvenire radioso. Il loro sicuramente, il nostro molto meno, visto come funziona la Regione. Sembra di sognare, di raccontare facezie, in un un’Italia che conta quattro-cinque milioni di persone affamate per povertà. No, è la verità. Così andiamo avanti (si fa per dire) in questo paese. Durerà?



14 Ottobre 2009

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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