Caro Guido, ricordi quando …


Il trambusto straziante degli ultimi mesi ci aveva fatto dimenticare la data dell’11 agosto, giorno in cui il collega Guido Polidoro trasmigrò altrove, forse per continuare a fare il cronista di mass media celesti. Chi può dirlo? Ce la ricorda Angelo De Nicola.
Buona l’occasione per fare due chiacchiere con il collega, usando internet, che sicuramente è anche lassù. Caro Guido, ricordi quando una venticinquina di anni fa (a memoria arrotondiamo) parlammo a lungo della faglia di Pettino e dei rischi sismici che alcuni scienziati avevano scoperto nel sottosuolo aquilano, di particolare natura, diciamo amplificatore delle onde sismiche?
Certo che ricordi, e sai che sia noi che tu decidemmo di andare a fondo sull’argomento, tentando di saperne di più, di leggere documenti, di intervistare gli scienziati. Dicemmo: chi ci riesce per primo è bravo e l’altro paga la cena. Non ci riuscimmo, nè noi, ne tu. Potenti recinti e roboanti autorevolezze impedirono che i documenti venissero fuori e fossero letti dagli aquilani. Attorno a chi faceva domande, si creava il vuoto. Avremmo preferito la lupara a tanta viscida ipocrisia. Ma vinsero loro.
“Ora” sai meglio di noi che avevamo ragione e naso giornalistico. Inutili ambedue le cose. Caro collega, L’Aquila,come la vivevamo noi, non c’è più, ma i ricordi e i retroscena non ce li può togliere o occultare nessuno. A presto un’altra chiacchierata. Se non rispondi via internet, capirò lo stesso ciò che avresti voluto dire. L’anno prossimo a L’Aquila, Guido: almeno, speriamo.



08 Agosto 2009

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
del.icio.us    Facebook    Google Bookmark    Linkedin    Segnalo    Sphinn    Technorati    Wikio    Twitter    MySpace    Live    Stampa Articolo    Invia Articolo   




Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento

Utente

Articoli Correlati

    Nessun articolo correlato.