Case: usare logica e giustizia sociale
Arrivano le case antisismiche. Dite ciò che volete di Berlusconi, ma le case le ha fatte. Il resto si vedrà . Graduatorie, moduli, censimenti di senzatetto. Tutto ok, anche se tutto in ritardo: il censimento doveva già esserci da tempo, e non si dovevano costringere migliaia di persone a correre con fiatone e acqua alla gola. Pochi sanno usare internet, pochi leggono i giornali, ancora meno capiscono ciò che c’è scritto, figuriamoci dei comunicati che sembrano (e sono) pubblicità a pagamento. Riservata a pochi eletti: ma questo è un altro discorso. Non avremmo accettato pubblicità a pagamento sul terremoto, forse per questo non ce l’hanno offerta: avremmo rovinato i giochetti a qualcuno… Ciò che vogliamo dire, e diciamo, è che in tanti grazie a varie compiacenze stanno tentando di farsi classificare la casa “E”, per inserirsi nelle graduatorie. Spuntano danni strutturali “sfuggiti” ai tecnici nelle prime verifiche: che distratti! Si è messo in moto il grande barnum dei furbi e degli svelti. Immancabile. Teniamolo a bada: può essere nocivo.
Diciamo a chi comanda: siate onesti, corretti, inflessibili. Chi ha veri diritti abbia la casa. Gli aquilani residenti da molti anni abbiano l’ovvia precedenza, abbiano considerazione. Non sia consentito a nessuno di arrivare per fare affari e magari berciare su diritti civili e umani. I senzatetto abbiano un tetto, punto e basta: chiunque siano, ma se aquilani e da sempre, un diritto in più. Non è settarismo, capiamoci bene: è sopravvivenza. Chiaro? Su questo punto, i politici che sbaglieranno saranno travolti e calciati via per sempre: lo sappiano.
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