Case: usare logica e giustizia sociale


Arrivano le case antisismiche. Dite ciò che volete di Berlusconi, ma le case le ha fatte. Il resto si vedrà. Graduatorie, moduli, censimenti di senzatetto. Tutto ok, anche se tutto in ritardo: il censimento doveva già esserci da tempo, e non si dovevano costringere migliaia di persone a correre con fiatone e acqua alla gola. Pochi sanno usare internet, pochi leggono i giornali, ancora meno capiscono ciò che c’è scritto, figuriamoci dei comunicati che sembrano (e sono) pubblicità a pagamento. Riservata a pochi eletti: ma questo è un altro discorso. Non avremmo accettato pubblicità a pagamento sul terremoto, forse per questo non ce l’hanno offerta: avremmo rovinato i giochetti a qualcuno… Ciò che vogliamo dire, e diciamo, è che in tanti grazie a varie compiacenze stanno tentando di farsi classificare la casa “E”, per inserirsi nelle graduatorie. Spuntano danni strutturali “sfuggiti” ai tecnici nelle prime verifiche: che distratti! Si è messo in moto il grande barnum dei furbi e degli svelti. Immancabile. Teniamolo a bada: può essere nocivo.
Diciamo a chi comanda: siate onesti, corretti, inflessibili. Chi ha veri diritti abbia la casa. Gli aquilani residenti da molti anni abbiano l’ovvia precedenza, abbiano considerazione. Non sia consentito a nessuno di arrivare per fare affari e magari berciare su diritti civili e umani. I senzatetto abbiano un tetto, punto e basta: chiunque siano, ma se aquilani e da sempre, un diritto in più. Non è settarismo, capiamoci bene: è sopravvivenza. Chiaro? Su questo punto, i politici che sbaglieranno saranno travolti e calciati via per sempre: lo sappiano.



02 Agosto 2009

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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