Tasse, se è una sceneggiata, è desolante
Può darsi, ne siamo tristemente timorosi, che la storia delle tasse ai terremotati (rinvio breve e poi pesante rimborso da gennaio, niente modifiche) sia una sceneggiata. La gente chiede che le tasse vengano esatte fra molto tempo, ridotte e a rate, come fu per Marche e Umbria terremotate. La commissione parlamentare, stasera, risponde con un secco no. Berlusconi e Chiodi lasciano capire che sarà Berlusconi a decretare, fra qualche mese, rinvio e rate comode, nonchè sconti. Potrebbe essere proprio così per dare lustro e voti al governo e ai suoi palafrenieri locali. Da un lato speriamo che sia proprio così, altrimenti qui chiudiamo bottega e ce ne andiamo tutti all’estero con la valigia di cartone. Dall’altro lato, siamo oppressi dalla meschinità del gioco politico, che gratta la pelle impiagata della gente persino in momenti tanto drammatici, e sappiamo che in politica accade anche di peggio. I giochi di potere sono giochi sporchi, peggio del barare al poker, o del truccare la pallina della roulette. Una sceneggiata di ributtante qualità , una sentina di vizi e trucchi da suburbio.
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