Decreto, proteste, politica velenosa
Nei momenti difficili, i grandi popoli si uniscono e dimostrano a chi vuole insignorisene, di essere forti abbastanza da saper rinascere. Magari meglio di prima. L’Aquila non ha un grande popolo, perchè in queste settimane sembrano prevalere polemiche, fazioni, scontri, e addirittura manovre per colpire nascondendo la mano. C’è chi approfitta, insomma. Il decreto 39 è da perfezionare, da cambiare, da modulare sulle reali necessità . Le proteste sono giustificate? In troppi dimenticano che il terremoto sta costando allo Stato, cioè agli italiani, circa 3 milioni di euro al giorno. Purtroppo, la burocrazia, il vero male incurabile, infligge colpi letali alla gente giÃ
provata: code, ritardi, disservizi, sciocchezze (come quella dei seggi elettorali non allestiti sulla costa), la Telecom che taglia il telefono ai morosi, le banche che fingono distrazione (sempre a loro tornaconto), la disaffezione degli amministratori verso il loro dovere, l’esitazione dei comuni, lo sbando al Comune dell’Aquila, sono realtà verificabili. La gente, è vero, fa di tutta l’erba un fascio,ma sostanzialmente ha ragione. La politica, dal canto suo, diventa velenosa e ostile, mostra i denti, dà spettacoli deprecabili. Non è capace di colpi d’ala, di sussulti di generosità e di nobiltà . Tutto nel terribile scenario dei lutti, delle macerie, dello smarrimento, della depressione. Ecco, usciamo dalle meschinerie del passato, ricordiamo che l’ora è grave, diamo fiducia a chi la merita e sta lavorando, o almeno facendo il possibile. Diamo anche critiche, dritte, suggerimenti, non dosi di curaro. Se muore Sansone vuol dire che moriranno anche i Filistei, dovrebbero saperlo tutti.
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