Niente mediazioni, soldi subito
Le istituzioni non si fidano delle istituzioni. Comuni e provincia alzano la voce e urlano a Roma: mandateci i soldi che Berlusconi ha promesso, ma senza intermediazioni. Soprattutto, senza burocrazia che osserva il week end, sonnecchia, sbadiglia, tentenna, esita, chiede carte e timbri, ignora la posta elettronica e predilige quella cartacea. I soldi li spenderemo noi, faremo presto e bene e impiegheremo poco tempo. Per settembre, massimo ottobre, tutti in casa e tutti a scuola.
La sfiducia delle istituzioni nelle istituzioni è esemplare. Tra loro, si conoscono troppo bene per fidarsi, ora che il momento è tragico, i morti sono appena sepolti, le macerie dominano il paesaggio. Qui non c’è tempo di avere a che fare con uffici, direzioni, ripartizioni, dirigenti, responsabili, gente fuori stanza, telefoni che non rispondono, scartoffie che non viaggiano. Burocrati e tristi retaggi di uno Stato che non ha mai funzionato, siano accantonati come arnesi da polvere.
Il tempo che ci resta è poco, ben lo sanno sindaci e provincia. Togliete tutto agosto, mese in cui l’Italia si ferma e nessuno alza più un dito, non si spedisce, non si fornisce, non si vende, non si risponde a nessuno. Resta poco. Sindaci e provincia, urlate a più non posso, altrimenti sono guai.
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