Coordinatori ma di che?
Negli schieramenti politici maggiori riciccia la lotta politica per depositare i glutei sulle poltrone del coordinamento regionale PD e del PdL neonato. Cambiando i nomi degli aspiranti vicere regionali, le situazioni ci sembrano collimanti in misura imbarazzante. Il PD esce (glielo auguriamo, almeno) da un periodo nero, che più nero non si può, perdente ai voti, declinante secondo le Cassandre che compilano i sondaggi.
Il PdL dovrebbe essere qualcosa di nuovo, ma già si sa che l’Abruzzo “spetta” a Forza Italia. Cosa avranno rinnovato fondendo AN e FI? Solo le parole. In pratica, siamo punto e da capo: spartizioni e spettanze. In più, va detto che se l’Abruzzo “spetta” a Forza Italia, chi deciderà sarà Berlusconi, tutt’al più Gianni Letta.
La gente, paziente e smunta per la crisi, si chiede: cos’è cambiato? Costoro saranno coordinatori, ma di che? Di un passato che non vuole convincersi a morire, ma in realtà è cadavere da quel dì. Solo che non glieno hanno ancora detto. Quanto ad arrivismi e furberie dentro il PD per scalare la poltrona più alta, ricordano anni bui, lontani nel tempo ma non nelle coscienze dei politici, inclusi i più giovani.
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