PD, rissa continua
Il PD non è più quello di una volta, ma non è neppure… quello che avrebbe dovuto succedergli. E’ rissa continua, le fazioni l’una contro l’altra armate si fronteggiano, le correnti trascinano a valle residui spicinati. Roma alza la voce, l’Abruzzo pesta i piedi e dice la sua, affidandosi a messaggeri poco incisivi, portavoce occulti e macilenti di non si sa bene quale potentato interno. Per darsi una forza che non ha, il PD si compra pure dei megafoni ma la loro voce è fievole. Peccato peggiore di ogni altro, il partito di Franceschini (a questo punto, era meglio Veltroni…) non si accorge neppure dei propri punti di forza, non sa neanche puntare la posta sul numero che ha più probabilità di spuntare dalla roulette. Come si dice in certi paesi d’Abruzzo “non m’importa se ‘abbusco’, basta che litigo…”. Non è agevole capire dove pensano di arrivare in queste condizioni, tra diktat romani e baruffe locali, tra cecità , vendette, faide sorde e livorose. Ecco un bel progetto affondare, ecco una bella idea sbriciolarsi. C’è solo da augurarsi che, nonostante il PD, i buoni candidati riescano a vincere. Grazie a doti personali e null’altro.
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