Fisica e Universo, proviamo a conoscerli
L’Aquila – (di Irene Pezzi) – MICROMACRO, NOTIZIE DALL’UNIVERSO – Spesso quando si nomina un libro che tratta di fisica ed astrofisica, il primo pensiero, quello comune, è domandarsi in che modo affrontarlo. Per capire qualcosa solitamente è necessario avere delle buone nozioni di base, dato che gli autori danno per scontate molte cose. L’argomento non è semplice, né facile da apprendere, eppure questo libro, “microMacro – cronache di fisica e astrofisica” , editore Carabba, 24 euro, di Gianfranco Colacito, e del prof. Flavio Colacito, scorre fluentemente e le dita guizzano ansiose di pagina in pagina . Probabilmente solo alcuni credono di avere le conoscenze giuste per avventurarsi e decidere di leggerlo ma, dopo aver scorso le prime pagine, risulta lampante che, dato il modo in cui i temi sono trattati, è alla portata di tutti. L’autore ricorda un po’ il filosofo greco che passeggiava nel Peripato, viale del liceo di Atene, dove amava conversare e discutere con i suoi allievi più cari riguardo la “conoscenza”. E le sue parole sono davvero greche; durante la lettura ci si imbatte facilmente in Selene o in Elio: la luna ed il sole. Il modo di esporre gli argomenti è coinvolgente, come se lo scrittore stesse colloquiando realmente con il lettore. Come se si aspettasse davvero di ricevere risposta. Alle volte è ironico, altre nostalgico, altre ancora perfino romantico. Sottili le critiche alla TV, a quest’Italia “confusa” dove la Scienza non progredisce. Ma, fortunatamente, possiamo immergerci in questa lettura e tener lontani i problemi della vita quotidiana. Il lettore compie un percorso alla fine del quale resta con molte domande. Domande a cui purtroppo la Scienza ancora non sa rispondere o a cui replica con ipotesi o responsi poco dimostrabili e tangibili. Cosa c’era prima del Big Bang? Semplice, vuoti quantistici in grado di generare universi. L’uomo conosce il suo mondo, ma non guarda al di là del proprio naso, convinto della propria centralità nell’Universo, esattamente come ai tempi di Galileo. Eppure, per buona sorte, esistono uomini che amano sperimentare e superarsi, da Newton, al “genio imbronciato” o “baffuto” Einstein, a Yanhua Shih che ha in qualche modo elaborato il “teletrasporto quantistico” in grado di veicolare informazioni a velocità impensabili. In realtà questo libro potremmo definirlo come una specie di Cronaca dell’Universo: si rimane affascinati dall’ipotesi che esistano dimensioni “nascoste”, universi paralleli. << Nulla “è” mai veramente, tutto “è stato”>> questo è ciò che l’autore scrive in un passaggio. << Tutto ciò che vediamo è “in ritardo”, non vediamo cose reali ma “il passato”>>, come ad esempio il sole, che vediamo sorgere circa 8 minuti dopo che, in realtà, è sorto. Gli occhi dell’autore guardano in cielo e scorgono Nebulose come “fabbriche di stelle”, osservano la brillantissima Sirio, stella chiamata “canicula” dai latini e ritenuta portatrice di sventure, come le comete. Plutone, “Colonne d’Ercole” del nostro Sistema Solare. E continuano, quegli occhi sfavillano da un posto all’altro e notano che << le costellazioni non esistono: sembrano >> perché composte da stelle che solo in apparenza, viste dalla Terra, sono vicine, ma che in realtà distano tra loro anni luce. Poi ancora giganti rosse, nane bianche, buchi neri. Questi ultimi risucchiano tutto, dal tempo, allo spazio, alla luce, alla materia e, come dice l’autore, se non sarà il sole ad incenerirci nei suoi ultimi istanti di vita, fra miliardi di anni, ci penserà uno di loro ad inghiottire la Terra.
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