La Lega dice la sua: condivide Borghezio
Sulmona – “L’ABRUZZO NON E’ UN MODELLO DI RICOSTRUZIONE” – Il coordinamento provinciale Lega Nord ha diffuso oggi una nota sul “caso Borghezio”, dikchiarando sostanzialmente di condividere le parole dell’eurodeputato piemontese. Ecco la nota: “Trascorsi alcuni giorni dalle affermazioni dell’europarlamentare Mario Borghezio – dalla sua definizione di Abruzzo come “peso morto” per il paese a causa dell’assistenzialismo post sisma – il Coordinamento provinciale Lega Nord L’Aquila intende esprimere ora il proprio parere.
L’on. Borghezio subito dopo le sue dichiarazioni, è stato oggetto di assurdi ed ingiustificati attacchi, conditi da ingiurie seguite dalle immancabili “sciocche” dichiarazioni dei politici nostrani. Politici sui generis quelli abruzzesi, creati in laboratorio, o meglio in bottega, capaci anche loro solo di lamentarsi, incapaci invece di tenere fede alle promesse di cambiamento fatte in campagna elettorale (unica eccezione, il rinnovo del parco auto blu della Regione).
L’on. Borghezio ha soltanto sollevato un problema di “utilizzo” delle carriole aquilane, facendo un paragone fra chi, i veneti, le usa invece per riparare davvero i danni subìti dalla natura, e in totale silenzio. Mentre certa parte degli aquilani, le adopera prevalentemente per sfilare e protestare, in compagnia dei rappresentanti dei vari centri sociali.
L’on. Borghezio sbaglia soltanto quando generalizza, quando fa di tutta l’erba un fascio.
Sicuramente la maggioranza degli abruzzesi, non merita le parole dell’europarlamentare leghista, ma per sapere realmente chi ha ragione, bisognerà attendere l’esito delle numerose inchieste della magistratura, fra le quali spiccano quelle per indebita appropriazione di contributi nel settore del commercio, e quelle sui lavori affidati a trattativa privata, con lievitazione dei costi maggiorati anche del 300 per cento.
Per il resto il Coordinamento ritiene che l’Abruzzo non sia da prendere ad esempio come modello di ricostruzione. Il 31 dicembre scorso infatti, il Commissario per la Ricostruzione ha dovuto prorogare tutte le scadenze, comprese le case A e B, mentre per le altre e per i centri storici siamo ancora all’anno zero. Sicuramente questa volta, non per colpa di elementi esterni o del governo stesso”.
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