Riordino scolastico, Petrucci su Gatti


Chieti – «Prima di tutto, per onestà intellettuale, voglio esprimere il giusto riconoscimento all’assessore regionale all’Istruzione, Paolo Gatti, che, nel limite delle sue possibilità, ha cercato di accogliere tutte le istanze deliberate dalle Province in merito al riordino scolastico, lasciando, soprattutto, aperta la possibilità di poter procedere, previo intervento dell’Ufficio Scolastico Regionale, all’istituzione di nuove offerte formative degli Istituti Superiori così come richiesto dalla Provincia»: così Mauro Petrucci, assessore provinciale all’istruzione, commenta l’approvazione del Piano di Dimensionamento Scolastico deliberata della Regione.
«Al contrario – aggiunge Petrucci – non posso esimermi dall’esprimere il mio biasimo e rammarico per il comportamento dell’Ufficio Scolastico Regionale (USR) che continua a temporeggiare rinviando le decisioni di sua competenza per dare avvio alle nuove offerte. I tempi sono oramai molto stretti: infatti, il prossimo 12 febbraio scadranno i termini per l’orientamento scolastico ed il rischio di vedere per il secondo anno consecutivo la mancata attuazione dell’istituzione nelle nostre scuole le nuove offerte, diventerà purtroppo realtà. Restare al palo per il secondo anno consecutivo sarà molto grave e deleterio.
L’U.S.R. deve essere richiamato alle sue responsabilità dal momento che, se è vero che la scuola deve essere al passo con tempi, con le realtà locali ed attenta alle esigenze della società e del mondo del lavoro, contribuendo concretamente ad agevolare l’inserimento lavorativo delle nuove generazioni, non può continuare ad avere questa lentezza decisionale.
I ritmi imposti dai nostri tempi sono molto più rapidi e veloci di qualche anno fa. Ciò che è valido ed innovativo oggi rischia di essere già obsoleto e superato tra pochissimi anni. Pertanto, se consideriamo che l’offerta formativa proposta ed attuata oggi non avrà applicazione pratica prima dei cinque anni necessari al conseguimento del relativo titolo di studio, il rischio sarà che, anche se si è tempestivi e rapidi, la velocità di cambiamento del mondo del lavoro potrà vanificare questo impegno. La parola d’ordine non potrà che essere quella di avere la capacità intuitiva ad essere preveggenti nel leggere ed interpretare i continui mutamenti della nostra epoca.
Alla luce di queste considerazioni l’U.S.R. dovrà, a mio parere, essere consapevole delle responsabilità che si assume nei confronti dei cittadini e degli studenti, qui in Abruzzo ancora di più, viste le particolari situazioni determinate dalla crisi occupazionale, dal deficit sanitario e dal post terremoto, non dando seguito alle chiare ed inequivocabili disposizioni indicate dalla Regione nella delibera n. 1035 del 29/12/2010.».


12 Gennaio 2011

Categoria : Politica
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