“Politici indecorosi e immeritevoli”
L’Aquila – Da Gino Antognetti, storico militante dei radicali abruzzesi, riceviamo: “Caro direttore, il tuo editoriale sulla ‘resa dei conti’ in comune è proprio a misura ! I nostri “politici aquilani” sono indecorosi e immeritevoli! Però non credo che ce ne siano di meglio di Cialente o dei suoi “oppositori” che lo andrebbero a sostituire solo per cooptazione e non per meriti. Oramai il cittadino è stato esautorato dal potere di scegliere i suoi rappresentanti. ed una persona seria con un minimo di buon senso si mette ora a far altro che il consigliere comunale. E’ solo una sarabanda di pollai e piccoli interessi. Forse tu potrai essere più ottimista, spero”
(Ndr) – Sì’, perchè non c’è mai nulla di nuovo sotto il Sole. Sotto quello della politica, men che mai. Duemila anni fa gli avversari poolitici si eliminavano a colpi di pugnale, tra le colonne di marmo e i sontuosi edifici della capitale dell’impero romano. Oggi si usano le mozioni di sfiducia. Allora chi impugnava il coltello o la daga lo faceva a viso aperto. Oggi assai meno. Ma, sostanzialmente, non è cambiato granchè: nel mirino degli appetiti non il bene collettivo, ma l’affermazione personale. Di peggio e di più a L’Aquila, città dei bisogni, della disperazione collettiva.
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