CRESA: economia abruzzese sofferente


L’Aquila – L’economia abruzzese è sofferente, addirittura in stato gravissimo nell’area aquilana. Lo dice un rapporto del CRESA, secondo il quale in Abruzzo il PIL (Prodotto interno lordo) risulta contratto dello 0,6%, una delle percentuali più gravi in tutta Italia. La provincia che sta peggio in salute economica è quella di Chieti, seguita da L’Aquila, Pescara e Teramo. Gravissima la situazione aquilana nel centro storico devastato dai terremoti: secondo i dati del CRESA, c’erano nella sola “zona rossa” (quella attualmente interdetta a qualsiasi accesso, il cuore del centro urbano) circa 700 attività e unità di lavoro, che attualmente sono tutte ferme. Il loro giro di affari era di 220-230 milioni di euro annui. Qualche speranza, appena un filo, proviene dalla notizia (che la prefettura ha fatto filtrare ma non ha comunicato, come del resto il comune stesso) che entro giugno verrebbe riaperta all’accesso pubblico una prima parte dell’asse Villa Comunale-Piazza Duomo, in pratica corso Federico II. Potrebbero tornarvi anche delle attività. Ma, ripetiamo, su questo non vi sono certezze nè notizie ufficiali: solo le solite soffiate sulle quali mancano garanzie di autenticità.


08 Giugno 2009

Categoria : Economia
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