Aeroporto chiuso, fanno finta di nulla – I 360.000 € che il comune non poteva pagare
L’Aquila – (di Gianfranco Colacito) – TANTO E’ COSTATO IL SERVIZIO ANTINCENDI, ORA FINITO – CITTA’ A RISCHIO SENZA AEROPORTO – BERLUSCONI PRESO IN GIRO – (Nelle foto: i vigili del fuoco, la goto sul sito governo.it che parla di inaugurazione dell’aeroporto da parte di Berlusconi I(anche lui preso in giro, evidentemente), e sotto lo scorcio dello scalo aquilano) - Il nostro giornale ha rivelato alcuni giorni orsono che l’aeroporto dell’Aquila è ormai miseramente chiuso, essendo terminato il servizio antincendi fornito dai vigili del fuoco dal gennaio 2010. Durato 12 mesi.
MUTE LE BOCCHE ISTITUZIONALI – Le bocche istituzionali sono rimaste ugualmente chiuse, anzi sigillate, benchè il Comune abbia un assessore con delega all’aeroporto, Giampaolo Arduini, il quale, forse distratto dalla politica, ha preferito rimanere muto sull’argomento. Ordini politici? Non resta che ricorrere a questa spiacevole supposizione. Altrimenti, come giustificare che L’Aquila perda il suo aeroporto, senza neppure una spiegazione da parte dell’amministrazione?
Sul servizio prestato dai vigili del fuoco ci sono, peraltro, molti dubbi. Non sulla qualità , certo, ma sui costi sopportati dal Comune.
I 360.000 EURO DEL COMUNE – Il servizio costa, chi lo ha pagato? Presumibilmente, infatti, il Comune. Era tenuto a farlo? Spettava al Comune un onere del genere? Non si tratta, infatti, di somme irrisorie, ma di 300.000 euro. Il listino prezzi del Ministero degli Interni per i servizi antincendi è il seguente: considerando un minimo di tre vigili (20 euro l’ora cadauno quindi 480 euro al giorno) più il costo dell’autobotte pari a 65 euro x 8= 520, per un totale di 1.000 euro giornalieri, totale mensile di 30.000 euro. Quindi nel 2010 sono stati spesi circa 360.000 euro (considerando che il servizio è partito a gennaio 2010) di denaro pubblico. Arcangelo De Giuseppe, l’unico interlocutore disposto a trattare l’argomento, dice che “sicuramente Aeroclub segnalerà la cosa alla Corte dei Conti”.
“L’AEROPORTO ERA SEMPRE APERTO” – Spiega De Giuseppe: “Avevamo già scritto all’Amministrazione Comunale. In precedenza l’aeroporto era sempre aperto ed a costo zero per il contribuente e sullo stesso almeno c’era dell’attività . Ora l’unico aereo che vola, quando lo scalo funziona, è sempre il nostro. Uno solo perchè gli altri siamo stati costretti a portarli presso altri aeroporti – Urbe, Rieti, Aquino e Carsoli (aviosuperfice) – in quanto non ci danno spazi per il ricovero degli stessi dentro gli hangar a Preturo”.
Nel capitolato di gara, articolo 2, sono citati i servizi che il gestore doveva assicurare (anche la sicurezza ed il soccorso). L’art.4 dice espressamente che “il tutto deve avvenire a costo zero per l’Amministrazione Comunale”.
“UNA CERTA AEROPORTO DEI PARCHI” – Tra le magagne messe in luce da una nostra precedente inchiesta sull’aeroporto, quelle rilevate dall’avv. Fausto Corti circa presunte irregolarità amministrative riguardanti la gara e il servizio antincendio, oltre ad una lettera dell’ENAC dove si dichiara che già prima della firma della convenzione (31/03/2010) Air Valeè Holding aveva ceduto i diritti “ad una certa” Aeroporti dei Parchi srl(in barba all’art. 13 comma E del capitolato di gara), società costituita a gennaio 2010 con un solo dipendente e che non aveva mai gestito uno scalo aeroportuale (alla faccia dei tre anni richiesti dal bando!).
Di retroscena da spiegare ce ne sono dunque parecchi, ma basterebbero quelli messi in luce nei nostri servizi. Ai quali nessuno ha però dato risposte. Ora l’aeroporto è chiuso, e questo non era mai avvenuto in tanti anni, anzi decenni di storia di questa caricatura di scalo aereo, oggetto di promesse e campagne elettorali, vanterie di politici, voli taroccati, spocchiose dichiarazioni: tutta merce deperibile finita nella discarica delle grandi incompiute aquilane.
RISCHIO IN CASO DI CALAMITA’ – Una storia umiliante per la città , vergognosa, ma anche una storia che mette a repentaglio la comunità : L’Aquila senza scalo aereo è a rischio. Durante il terremoto lo scalo fu essenziale. Ora non potrebbe esserlo di certo, in caso di calamita’.
IL PREMIER PRESO IN GIRO – In una foto, che vi mostriamo, sul sito governo.it si vede una gran parata di personaggi con al centro il premier Berlusconi, in un hangar dell’aeroporto, e si legge: “Il premier Berlusconi inaugura l’aeroporto dei Parchi”. In effetti sembra un’inaugurazione con tanto di nastri, pistolotti retorici, sorrisi e applausi. Quella inaugurazione riguardò le strade e gli altri interventi per il G8, fatti in fretta e furia. Dopo, da allora ad oggi, l’aeroporto “inaugurato” è finito… chiuso. Speriamo che il premier non lo venga a sapere. Potrebbe avere un travaso di bile.
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