Come si fa a non porsi problemi?


L’Aquila – (di Giulio Petrilli, PD) – Anthony diciasette anni il baby rapinatore ucciso (cerebralmente morto) a Napoli, figlio di una persona uccisa anch’essa dieci anni fa nel corso di una rapina, fratello di Ciro ucciso anche lui a diciassette anni.
Come si fa a non interrogarsi , a porsi dei problemi. Qui non si tratta di criminalità, di certezza della pena, qui si tratta di interrogarsi di adolescenti con infanzie difficilissime abbandonati a se stessi.
La famiglia non c’è e si sapeva, ma lo Stato le Istituzioni dove sono? La solidarietà dov’è? Il recupero dov’è? Il lavoro dov’è?
Alla età di Anthony, tanti hanno avuto la fortuna di passare le vacanze di Natale nei luoghi turistici, tanti appena compiono diciotto anni hanno in regalo una macchina, tanti possono studiare, tanti possono sognare.
Lui dalla vita ha avuto solo l’inferno e nessuno lo ha aiutato da un tunnel scontato.
Tutte le istituzioni si interroghino su queste tragedie annunciate e cerchino realmente di creare i presupposti per recuperare tanti giovani a una vita dignitosa. Sviluppiamo i valori della solidarietà, non creiamo una società che vive solo di denaro, di immagine, di fortuna e di grande fratello, perché poi possiamo anche mettere la testa sotto la sabbia ma siamo tutti responsabili di non aver fatto nulla per aiutare Anthony a uscire dal labirinto


06 Gennaio 2011

Categoria : Dai Lettori
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