Alta moda vestina e CGIL
Pescara – Riceviamo: “Con riferimento alla conferenza stampa tenuta dalla CGIL in data 4 gennaio 2011, ai relativi articoli usciti sui quotidiani locali il giorno seguente e nella mia qualità di Vice Presidente di Confindustria Pescara e Vice Presidente Esecutivo del Polo dell’Alta Moda dell’Area Vestina, mi permetto di fornire alcuni chiarimenti e rettifiche su quanto dichiarato dal segretario provinciale di Pescara Domenico Ronca.
Non vi è alcun dubbio che lo stato di crisi che stiamo attraversando abbia colpito anche il comparto Tessile e manifatturiero della nostra provincia ma tutt’altra cosa è lasciare intendere che il progetto del neonato Polo dell’Alta Moda dell’Area Vestina sia destinato ad una triste e lenta “agonia”.
Il Comitato di Gestione, con l’approvazione di tutta l’Assemblea del Polo dell’Alta Moda composta dall’Azienda capofila Brioni, Alisia Zelli, Antica Sartoria, Belisario, Cieri, Dea Fashion e Ties Club, ha già avviato un suo programma di sviluppo per i prossimi anni, partendo dalla progettazione e creazione del Marchio che identificherà l’intera Area Vestina come territorio di eccellenza per la produzione di capi d’abbigliamento di Alta Moda passando attraverso una serie di iniziative, anche con l’adesione al Programma Quadro Abruzzo 2015, volte a favorire le aggregazioni di imprese che con maggiore vigore e concretezza intendono penetrare nuovi mercati.
Pur nelle differenze che ci contraddistinguono nei rispettivi ruoli, desidero comunque ringraziare il signor Domenico Ronca per aver fornito il suo apporto alla prima idea di costituzione di un Polo di eccellenza nell’ambito dell’abbigliamento ma nel contempo dissento con quanto dichiarato in merito al coinvolgimento del gruppo Zegna nel Polo dell’Alta Moda dell’Area Vestina in quanto ogni adesione alla Rete del Polo non potrà mai discernere dalla volontà stessa dell’Azienda a farne parte e soprattutto sarà sempre facoltà del Comitato di Gestione valutare un nuovo ingresso sulla base di determinate caratteristiche, non ultima quella di produrre interamente in Italia ed in particolare nell’Area Vestina.
Nessuno di noi crede nei miracoli ma penso che per uscire da questa difficile situazione dovremmo fare tutti la nostra parte cercando di non inasprire gli animi e sforzandosi di trovare più dialogo, rispetto e volontà di costruire un futuro migliore”.
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