Inchiesta manganellate, servono testi


L’Aquila – Scrive il comitato 3e32: “In questi giorni abbiamo ricevuto la notifica di chiusura delle indagini sui fatti del 7 luglio a Roma, quando una manifestazione pacifica di migliaia di aquilani con cartelli e bandiere neroverdi, è stata accolta dai manganelli della polizia già dal suo arrivo in piazza Venezia. All’indomani di quella manifestazione, l’8 luglio, i cittadini aquilani riuniti in assemblea straordinaria, avevano scritto una lettera al Ministro dell’Interno chiedendo conto della gestione dell’ordine pubblico. Quella lettera non ha avuto risposta, oggi arrivano invece le denunce per tre giovani: un aquilano e due romani.
Gravissime, rispetto ai fatti realmente accaduti, le accuse: si parla di resistenza aggravata per un giovane aquilano che agitava ,’asta di plastica leggera di una bandiera’ di fronte a plotoni di forze di polizia, coperti da caschi e scudi, in completo assetto antisommossa, che non avevano esitato a manganellare i manifestanti alle spalle.
Il 14 luglio l’assemblea cittadina aveva organizzato una conferenza stampa alla Camera dei Deputati per mostrare le immagini prodotte dai manifestanti che raccontavano cosa era realmente accaduto in quella giornata romana chiedendo verità a giustizia per i contusi e per i feriti.
Ma sopratutto perché i presunti “disordini” evocati dalla Questura di Roma non spostassero ancora una volta l’attenzione dalle nostre legittime richieste, a partire dalla richiesta di equità nel trattamento fiscale per i cittadini del cratere, che ancora oggi, nonostante il perdurare dello stato di mobilitazione, nonostante una manifestazione nazionale a cui hanno partecipato decine di migliaia di persone da tutta Italia, non viene concessa.
Questa però è evidentemente l’unica risposta che il governo è in grado di darci: manganelli e criminalizzazione del dissenso.
Ci appelliamo a tutti coloro che erano presenti alla manifestazione del 7 luglio e che hanno ricevuto percosse e aggressioni da parte di polizia, carabinieri e finanzieri, a tutte le istituzioni presenti in prima fila con i loro gonfaloni,
a tutti coloro che con la loro attiva presenza ci sono vicini fin dal 7 aprile 2009 e che quel giorno erano al nostro fianco,
a tutti coloro che nei giorni successivi al 7 luglio si sono indignati, e ci hanno espresso la loro solidarietà.
A chi era presente chiediamo di rendersi disponibile per una deposizione spontanea: per raccontare, ancora una volta, come realmente sono andati i fatti in quella calda giornata di luglio.
Abbiamo attivato un indirizzo mail per raccogliere testimonianze: roma7luglio2010@virgilio.it “.
(segue copia della lettera al Ministro Maroni)


04 Gennaio 2011

Categoria : Cronaca
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