L’Aquila per la Vita, tanto e tutto da soli
L’Aquila – IL BILANCIO E LE PROSPETTIVE – Nel corso del 2010, il Servizio di Oncologia Domiciliare di “L’Aquila per la Vita” ha effettuato 2.894 visite oncologiche domiciliari (+64.6% rispetto al 2009), seguendo 116 Famiglie (+18.4% rispetto al 2009). Dall’agosto 2006, sono state effettuate 6.851 visite e seguite 382 famiglie. Il team di Oncologia Domiciliare è stato completato con una psicologa (borsa di studio Fondazione “Umberto Veronesi”), una neurologa (borsa di studio “Attilio Messina”, finanziata da Ettore Messina, Coach del Real Madrid di basket) e da una fisioterapista (borsa di studio progetto “Time Out”).
A domicilio dei pazienti sono stati effettuati anche esami strumentali (ecografia, elettrocardiogramma, spirometria, holter pressorio, elettroencefalogramma, elettromiografia e potenziali evocati), grazie alla collaborazione con le Unità Operative di Neuroo-Fisiopatologia, Cardiologia e Pneumologia. L’intero programma di Oncologia Domiciliare si svolge nell’ambito dell’attività dell’Unità Operativa di Oncologia Medica, diretta dal Professor Corrado Ficorella, secondo una visione di tipo dipartimentale, che vede realizzata un’effettiva “continuità di cura” fra ospedale e domicilio dei pazienti.
Questo modello ha riscosso consensi a livello nazionale ed internazionale (due; l’Unità Operativa di Oncologia Medica e L’Aquila per la Vita, infatti, sono impegnate come “tutor” di altri ospedali, intenzionati a realizzare servizi analoghi e saranno sede di stages per oncologi italiani, argentini e cileni. Per il 2011 è previsto un ulteriore potenziamento delle attività cliniche, di ricerca e formative (137.000 euro di contratti già finanziati). Dal 2004 ad oggi, tutta l’attività di L’Aquila per la Vita è stata finanziata esclusivamente da donazioni, senza alcuna spesa da parte degli enti pubblici (ASL, Regione, Ministero della Salute).
L‘Aquila per la Vita ringrazia tutti gli amici che, con il loro sostegno, hanno reso possibile che a L’Aquila siano “risultati” quelli che, nel resto d’Italia, sono considerati “obiettivi” (integrazione ospedale-domicilio, ospedalizzazione domiciliare, assistenza specialistica sul territorio, riduzione del tasso di ospedalizzazione, riduzione dei ricoveri ripetuti, ecc.)
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