Cinema è medicina a Bari
(di Carlo Di Stanislao) – Alla fine del 1800 il “cinema” fu subito sfruttato per la documentazione medica. Dopo studi con diversi neourologi europei e profondamente influenzato da Jean-Martin Charcot, Gheorghe Marinescu tornò a Bucharest nel 1897 e applicò la tecnica delle immagini in movimento agli studi dei propri pazienti.
Una traduzione francese raccoglie tutti i materiali e le relative pubblicazioni trovati negli Archivi di Stato Rumeni. Tra il 1899 e il 1902, Marinescu perfezionò la tecnica cinematografica come metodo di ricerca per le neuroscienze e pubblicò cinque articoli basati sulla documentazione filmica. Focalizzò i suoi studi su disturbi nel portamento, problemi locomotori e isterismo. Adattò il metodo di Charcot: mettere in linea diversi pazienti affetti dallo stesso tipo di disturbo e mostrarli assieme per permettere la valutazione dei casi. Suddivise le immagini in movimento in fotogrammi per la pubblicazione. Documentò l’esito dei trattamenti con filmati precedenti e posteriori le terapie. A parte ciò, come ricorda Giorgio Bert nel suo splendido “Cinema e medicina” (Ed. Change, 2004), sono molti i Film con medici, sui medici e in cui i medici compaiono per caso, ma aggiungono comunque un tassello a quell’ “immagine” del medico che si costruisce anche attraverso la letteratura e attraverso il cinema. Ma l’idea più geniale, al solito, è quella di alcuni giovani studenti di medicina di Bari che, dal 25 novembre sino al prossimo maggio, al Cineporto di Bari hanno realizzato una rassegna di sette film, uno al mese, per condividere tempo e riflessioni sull’ essenza dell’ essere dottore nella contemporaneità. Obiettivo che si prosegue persegue in Policlino con le lezioni “Specializzando in cattedra” che ospitano artisti, operatori culturali, attori. I film in rassegna, accompagnati da interventi di medici esperti, sono: Parla con lei sul coma, Lontano da lei sull’ Alzheimer, Inseparabili sulla gemellarità, Mr.Jones sulla schizofrenia e Le invasioni barbariche sul cancro, Onde del destino di Lars von Trier sugli infortuni sul lavoro e Lo spazio bianco di Francesca Comencini, per affrontare la questione delle nascite pretermine. La rassegna afferma, fin dal titolo, che il “Cinema è medicina”, non solo perché migliora l’umore, ma perché ci rende più consapevoli e vicini a vari, difficili problemi. Sempre in questa ottica e sempre a Bari (in una regione con una Film Commition che funziona davvero), dal 22 al 29 gennaio, al Teatro Petruzzelli, si svolgerà una rassegna cinematografica presieduta da Ettore Scola, diretta da Felice Laudadio, promossa dalla Regione Puglia e organizzata dall’Apulia Film Commission, con eccellenti pellicole (fra cui Il discorso del re di Tom Hooper con Colin Firth9 e lezioni magistrali di autentici protagonisti: Claudia Cardinale, Carlo Verdone, Liliana Cavani, Giuseppe Tornatore, Domenico Procacci, Fabrizio Gifuni e Nicola Piovani.
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