Il tempo e lo spazio, tra le stelle
(di Patrizia Tocci) – “ Il tempo ha sempre incuriosito e coinvolto le menti capaci di porsi
domande.” Questa frase riassume interamente il contenuto, la modalità e la
peculiarità del libro di Gianfranco Colacito, MIcroMACRO : cronache di
fisica e di astrofisica (CARABBA, LANCIANO 2010 ). E’ infatti del tempo e sul
tempo che si discute, lungo i 42 capitoli; il testo stesso è costruito come
una specie di spirale nella quale ogni capitolo ha la sua autonomia ma
nello stesso tempo si riallaccia agli ultimi o ai primi Il mestiere di
Colacito ( giornalista cartaceo, radio tv, agenzie, uffici stampa…)
sorregge ed aiuta nel rendere comprensibili e comunicabili argomenti
astrusi, spesso relegati a polverose memorie scolastiche. “ Cos’è
l’universo” “ Vita e morte delle stelle” “ se lo spazio è curvo” “ il super
Bosone di Higgs” solo alcuni dei titoli. Si parla di galassie, di
telescopi, di esperimenti; di materia scura e di forza di gravità, di
accelerazione e di velocità della luce, di Einstein e di Dio, delle teorie
sulle stringhe, dei quanti, dei bosoni… con rapide e godibili incursioni
nella cronaca o nell’attualità. Questo è sicuramente il primo merito del
libro: la capacità di trattare concetti astrusi in modo che possono essere
compresi . “ E se fosse tutto semplice?” : questo è il testo dell’ultimo
capitolo del libro; non certo semplice, ma sicuramente affascinante. Piano
piano l’autore ci introduce in questi territori complessi,
accompagnandoci con una scrittura limpida e cristallina, sorretta da qualche
venatura poetica ma sempre sorvegliata dalla precisione terminologica e
scientifica. La sfumatura umoristica ed ironica è assicurata da brevi
dialoghetti o riassunti, che spesso condensano con efficacia posizioni
scientifiche o filosofiche, con godibilissime punte di humor. Il libro si
interessa anche della categoria Spazio-tempo e del suo percorso storico ,
dalle prime teorie dei naturalisti greci fino alle ultime acquisizioni della
fisica quantistica; ci informa sugli esperimenti che vanno alla ricerca del
Bosone di Higgs, detto anche “la particella di Dio.” Un assaggio dal quale
enucleare lo stile del libro: “Hubble svelò che l’universo era sterminato,
grandissimo, infinitamente esteso e che le sue galassie potevano essere,
come oggi sappiamo che sono, sconfinate. Ognuna a sua volta con miliardi di
stelle … Terra , sole e tutta la Via Lattea diventavano un frammento di
realtà. La scienza rimase a bocca aperta”. Il libro contiene in appendice
un illuminante articolo di Flavio Colacito “ considerazioni psicopedagogiche
sulla cultura scientifica in Italia”, nel quale si sottolineano le
difficoltà legate all’insegnamento delle materie scientifiche e la necessità
di tener sempre desta la curiosità dell’alunno: “ la scienza che si insegna
a scuola non viene capita perché non viene vissuta, non si vede, ma si
ascolta e si studia a memoria per l’interrogazione” . Oltre all’ apparato
fotografico è presente nel testo anche la prefazione di Danilo Srour, con
cui concordiamo pienamente : “ questo è un libro che trasuda e trasmette
entusiasmo perché sottolinea la volontà di alcuni uomini di non
accontentarsi di abitare un universo estraneo, ma di volerlo comprendere”.
Infatti, alla fine della lettura, la curiosità è più forte di quella che ci
ha fatto cominciare: ci ha suscitato infinite domande, rispolverato e
capovolto vecchie certezze, insinuato dubbi. Dice ancora Colacito: “ Non
siamo brancolanti nel buio ma nella luce. Una lama di luce che oggi, grazie
alle ultime conquiste si allarga”: con questo spirito procediamo insieme
all’autore, senza facili ottimismi, sulla strada che le menti degli
uomini hanno tracciato sin qui, attraverso ipotesi verificate dopo secoli,
intuizioni, errori, meravigliose e incredibili scoperte. Fin dove? Ci
sentiamo di concludere con l’autore “ Fin dove, non può prevederlo nessuno.”
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