Ricostruzione: occorrono menti, non golf
L’Aquila – Da Franco Taccia riceviamo: “Gentile Direttore Il suo editoriale non poteva essere piu’ tempestivo e corretto, nell’analisi cruda della realta’ Aquilana. Mi permetto solo di aggiungere a quanto da lei esposto che a Dresda, distrutta dai bombardamenti o ad Hiroshima e Nagasaki cancellate dalla bomba atomica, la ricostruzione è stata affidata alle migliori menti nel campo dell’architettura, dell’urbanistica, dell’ingegneria. In Italia, oltre a politici praticamente analfabeti (e sarebbe il minimo), abbiamo anche menti eccelse che ovviamente vengono lasciate in disparte.
Chissa’ se Chiodi ha mai riflettuto sul fatto che a L’Aquila sarrebbe servito come supervisore alla ricostruzione, con poteri assoluti, uno come Pier Luigi Cervellati, fra le massime autorità al mondo in materia di architettura e non l’ideatore di un campo da golf con annessa beauty farm. Concordo con Lei: altro che Buon Natale”.
(Ndr) – Grazie per il suo apprezzamento. Vorremmo aggiungere che, oltre all’incompetenza quasi generale (con poche eccezioni) qui da noi i magnati della ricostruzione possono essere anche … magnanti. Con un “n” in più. ma ci auguriamo il contrario: la speranza è l’ultima a morire, altrimenti è finita davvero.
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