Gianfranco Colacito
Pronto soccorso: disagi, attese e…cicche
L’Aquila - (Foto: il pronto soccorso oggi, e le scalinata con i mozziconi di sigaretta) – Il meccanismo si è inceppato, questa mattina, al Pronto soccorso dell’ospedale San Salvatore, nella foto scattata questa mattina alle 11,30, dove si sono verificati disagi e gravi ritardi. Ci sono pervenute segnalazioni e telefonate di persone infuriate, costrette ad attese prolungate. Siamo andati a verificare e le foto (Mardin Nazad) sono il documento della situazione. Nel Pronto soccorso c’erano questa mattina diverse persone, tra le quali un giovane straniero con una mano ferita (schiacciata da uno sportello del suo mezzo, a quanto pare) fortemente sanguinante. L’uomo ha dovuto attendere molto tempo, secondo la sua testimonianza oltre un’ora, avendo ricevuto la classificazione “verde”, quindi non urgente. Dalla ferita era fuoriuscito molto sangue che aveva lasciato tracce e macchie vistose: ciò nonostante, lunga attesa. Stessa situazione, ci è stato riferito, anche per altre persone, tutte classificate “verdi”. Si è parlato di attese di un’ora e mezza. Evidentemente, era scarso e decisamente insufficiente sia il personale medico che quello paramedico in servizio oggi al Pronto soccorso. Se è questa la motivazione, è intollerabile: chi ha permesso al personale di mettersi in ferie, in permesso o di essere comunque assente in un giorno difficile, di traffico, confusione, nervosismo, dovrebbe fornire spiegazioni.
Inoltre, vi mostriamo una foto che documenta l’abbondante uso di tabacco e sigarette all’interno dell’area ospedaliera e presso gli ingressi, gli atri, i corridoi, o lungo le scale. Fumare è severamente vietato, chi sa quante sanzioni sono state comminate a chi viola questo divieto anche dentro un ospedale…. Ma sì, tranquilli, nemmeno una. In Italia basta scrivere che una cosa è vietata, non importa nulla a nessuno che tutti se ne infischino del divieto. La coscienza è a posto, il cartello c’è. La legge pure. Non si pretenderà addirittura che qualcuno rispetti le regole! Siamo pazzi.
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