“Basta elemosine, basta proroghe!”
L’Aquila – (Foto: l’inizio del presidio ieri sera in piazza Duomo e l’on. Lolli) – CIALENTE: IMPOSSIBILE PAGARE ANCHE FRA SEI MESI RATE PESANTISSIME – Continua e continuerà la mobilitazione permanente cominciata ieri. I cittadini in assemblea straordinaria nella sede del consiglio regionale hanno diffuso (ma solo nel corso della notte ci è pervenuta) la seguente nota: “L’ennesimo sfregio alla città, il mancato rinvio della restituzione delle tasse con il Milleproroghe, ha scatenato la rabbia degli aquilani. Alcune centinaia di cittadini si sono ritrovati in assemblea straordinaria in piazza Duomo, insieme ai consiglieri comunali e alle forze economiche e sociali del territorio, per valutare la situazione e decidere nuove azioni di mobilitazione.
La prima è scattata subito: l’occupazione della sede del consiglio regionale al Palazzo dell’Emiciclo, dove è arrivata la notizia della concessione di un’ulteriore proroga di sei mesi. Evidentemente la mobilitazione e il clima di esasperazione che si è determinato in città hanno consigliato l’adozione di questo provvedimento – che pure il parlamento si era impegnato ad assumere e che il governo non aveva ritenuto di rispettare.
Ancora una volta il governo ha tenuto in scacco la città e costretto ad attese e a mobilitazioni estenuanti i cittadini, che ormai sono veramente stufi dei contentini e delle concessioni dell’ultimo minuto. Non sono più accettabili proroghe di sei mesi in sei mesi. E’ inoltre per lo meno strano che la copertura finanziaria, che secondo Tremonti mancava ieri, oggi è stata miracolosamente trovata. I cittadini hanno già depositato una legge che contiene le norme per l’adozione delle agevolazioni fiscali necessarie: ora chiediamo che i rappresentanti istituzionali locali, dal Comune alla Regione, adottino deliberazioni che impegnino definitivamente il governo a promulgare una norma che stabilisca una volta per tutte lo stesso trattamento fiscale di Umbria e Marche, oltre ovviamente a firmare tutti la legge di iniziativa popolare.
Chiediamo le dimissioni di tutto il “sistema commissariale”: Chiodi, per manifesta incapacità e per aver dimostrato di non saper rappresentare e tutelare il territorio; del vice commissario Cicchetti, il cui primo provvedimento è un ulteriore sfregio alla città, con profili di incostituzionalità; del “commissario ombra” De Matteis che passa dalla derisione dei cittadini che protestano – come all’indomani della grande manifestazione di Roma del 7 luglio – alle false rassicurazioni sulla zona franca, agli atteggiamenti strumentali di altrettanto falsa opposizione. Saremo presenti al consiglio Comunale del 27 dicembre e a quello regionale del 28 e invitiamo tutta la cittadinanza dell’Aquila e del cratere alla stessa partecipazione dimostrata oggi e ad una mobilitazione permanente”.
Il sindaco Cialente ha ribadito oggi, con i giornalisti, che “è impensabile, impossibile che gli aquilani e gli altri terremotati diventino quelli che in Italia pagano tasse più pesanti… così sarà infatti quando si dovranno restituire al 100×100 le tasse sospese, addossando ai contribuenti pesanti rate”. Per Cialente occorre un taglio degli arretrati, esattamente come è avvenuto in altre catastrofi e in tutta Italia. Esigere dai terremotati fra sei mesi le tasse normali (che tutti stanno pagando da sei mesi) e le rate di quelle arretrate, sarebbe un’ingiustizia insopportabile.
Per Giorgio De Matteis, sono poche le persone che alzano la voce, tante quelle che lavorano in silenzio, come chi ieri era a Roma per ottenere il rinvio dei pagamenti. Occorre per De Matteis una battaglia tutti insieme, per arrivare alla riduzione delle tasse arretrate come obiettivo unico e giusto. Ma, per ora, è inutile urlare e protestare: meglio lavorare per una soluzione.
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