“Il 41 bis è una tortura bianca”
L’Aquila – (di Giulio Petrilli, responsabile diritti e garanzie del PD) – Un altro detenuto si è suicidato nelle carceri italiane il sessantaquattresimo dall’inizio dell’anno. Pietro Mollo si è suicidato ieri nel carcere aquilano delle Costarelle, un carcere che proprio in questi giorni è stato trasformato per ospitare esclusivamente detenuti sottoposti al 41 bis, Pietro Mollo era sottoposto a questo regime carcerario. Un regime durissimo, nel quale secondo me vengono meno i principi fondamentali del diritto e dell’umanità , necessari anche per le persone recluse.
La lotta alla mafia, alla criminalità organizzata , al terrorismo non può superare i limiti giustamente imposti da uno stato di diritto.
Il 41 bis è una tortura bianca.
Sottoporre una persona 23 ore su 24 all’isolamento totale, per mesi , anni, non ha nulla a che vedere con la sicurezza, ma è un’applicazione vendicativa della pena.
Il 41 bis è stato approvato con il voto quasi unanime del parlamento, difeso strenuamente dal partito nel quale milito il Pd, ma io non condivido questa posizione
Il 41 bis è l’altra faccia della medaglia del sovraffollamento inumano che si registra in tantissimi penitenziari italiani e causa anch’esso dei tanti suicidi.
Ridefinire una politica penitenziaria, improntata sul rispetto dei diritti anche per le persone recluse, penso sia un dovere e un caposaldo di una società civile.
I luoghi della pena e della reclusione devono sempre concorrere al recupero e il reinserimento del detenuto come da dettato costituzionale. Chi è già privato della libertà personale, non può vivere in luoghi infernali.
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