L’opinione – Un fenomeno di campo


(di Michele Proclamato) – (Le foto: dall’alto, Michele Proclamato e a scendere le immagini dalla 1 in avanti) - Riceviamo l’articolo seguente, il cui contenuto può essere condiviso o meno, ma in ogni caso risulta molto interessante, specie in relazione all’inspiegato fenomeni dei cerchi nel grano che continuano ad apparire a migliaia ormai non solo più in Inghilterra, ma in numerosi luoghi del mondo.

Premessa
Nessuno si sbilancia. Pochi danno spiegazioni e se lo fanno, sono estemporanee, singolarmente prese da un’immensa platea esecutiva destinata ad aumentare anno dopo anno, mentre, costantemente, i media avvolgono il fenomeno con un alone di inverosimile veridicità. Il tutto è ormai tollerato ed accettato come l’ennesimo prodotto misterico da sdoganare, a seconda delle esigenze, attraverso mezzi dal sicuro consumo merceologico.
Credo che, oggi, questa sia la situazione nella quale il fenomeno Cerchi nel Grano si trova e la cosa non mi va giù, non ho ancora nessuna voglia di accettarla, tantomeno di sostenerla, visto e considerato che l’andazzo, per i prossimi anni, è quello di inquadrare il tutto in un ambito conoscitivo senza sbocchi e senza risultati definitivi.
Motivo per cui vorrei espormi a quelle conclusioni che molti personaggi, più in vista di me, con estrema cautela evitano, poiché, e questo è vero, il tema Crop “brucia” e può bruciare, in un attimo, qualsiasi tipo di carriera, specialmente se televisiva.
Considerato tutto ciò, con piacere mi esporrò, attraverso i miei studi, a determinate conclusioni che cercherò, in questo breve, ma fortunato spazio, di motivare, iniziando a dire che: mentre “chi” fa i Cerchi, per me rimane ancora uno pseudo mistero, il “che cosa” rappresentano e vogliono dire, comincia ad avere un significato piuttosto compiuto, intelligibile e niente affatto eterogeneo.
Tralasciando, quindi, il fenomeno dei circle-makers, umanamente ammirevole, quanto inutile e privo di significato in tale contesto, io dico che:
”I crop sono un fenomeno di trasmissione scientifica e conoscitiva, veicolato attraverso l’immenso potere analogico del simbolo e percepibile grazie all’intuito” e che:
”Tale scienza, viene, veicolata e sicuramente si incentra, sulla comprensione di una fisica dimensionale in grado di spiegare come, universalmente, la materia nasce e può aggregarsi, attraverso un’unica legge spiralica”.
Sarebbe, inoltre, corretto, aggiungere:
 che tale scienza, è stata trasmessa all’uomo, migliaia di anni fa, in tempi assolutamente sospetti,
 che essa è stata il vero cuore conoscitivo di un mondo, secondo me, ingiustamente ancora definito, solo “esoterico”, ma soprattutto
 che è stata la vera musa ispiratrice di un’evoluzione umana, oggi definitivamente deragliata lontano dai suggerimenti sonici di un sapere, probabilmente sciamanico, in grado, da sempre, di eliminare la nostra pericolosissima dicotomia tecnico-creativa.
Terminerei il tutto così, pronto a sostenere la mia tesi presso qualsiasi sede, sicuro di come, intere correnti metafisiche, filosofiche e religiose, siano state veicolate e corroborate da tale scienza, in grado di mostrare a civiltà e grandi del passato, un DIO-UNIVERSO telepatico, panteisticamente immanente ed infinitamente olografico.
Quindi mi rammarico pensando a come alcuni Grandi del passato furono spesso costretti a ripudiare tesi e studi cosmologici basati sul sapere dei Crop, di fronte a situazioni inquisitorie aristotelicamente e spiritualmente ottuse. Tesi e studi oggi diventati cuore fondante di una scienza “moderna”, che, per contrappasso, in modo altrettanto inquisitorio, sta ritrattando il fondamento ermetico della sua nascita, definendo o, come nel caso dei Cerchi, evitando di definire ufficialmente, un fenomeno gravido di quelle risposte scientifiche unificanti, alla base delle sue folli spese in campo fisico e nucleare.
Conscio, comunque, che tale premessa dovrebbe essere posta alla fine di un iter dimostrativo, prima vorrei riportare poche e sintetiche parole , pronunciate da chi (Giordano Bruno) ebbe la lingua avvinta da un terribile meccanismo punitivo, figlio di un’etica, allora religiosamente, oggi, scientificamente, ottusa:
”Penso, quindi non sono.
Intuisco, pertanto esisto”

Quando la geometria diventa vivente
Ebbene, adesso concedetemi la vostra attenzione ed immaginate un “doppio binario”, come direbbe un Gran Maestro di mia conoscenza, nel quale, da una parte esiste il divenire umano caratterizzato da una continua evoluzione etica e scientifica, (non spirituale) e dall’altra, un costante sapere, mai variato da millenni, indifferente al tempo, in grado di riproporsi attraverso i Cerchi, ad una civiltà, la nostra, chiaramente in pericolo.
Avremo, quindi, una “locomotiva” piuttosto articolata fatta non da una, bensì da due scienze, delle quali la prima, in brevissimo tempo, ha mostrato la corda dei suoi limiti.
Una locomotiva oltremodo particolare direi, in quanto in grado di muoversi al di là del tempo come noi oggi siamo soliti ed ancorati a pensarlo, la quale, per spiegarci il sapere dei Cerchi, fece fermata, quasi cinquemila anni fa, nell’attuale regione Irachena di Bassora. Lì consegnò un messaggio proveniente da un periodo antidiluviano, inciso con caratteri cuneiformi, su un reperto ora dimenticato proprio in terra inglese, ad Oxford (Fig. 1).
Così, per me, inizia la storia dei Crop, su un prisma conosciuto come: Prisma di Blundell, dal nome del suo scopritore, nel quale si affacciano OTTO periodi regnanti (Millenari) di relativi OTTO re, suddivisi saggiamente in gruppi appartenenti a sole Cinque città sumere, di biblica memoria.
Dovendo, però, mantenere fede alla sinteticità promessa, dovrò rimandarvi ai miei precedenti scritti, non ultimo: “la Storia Millenaria dei cerchi nel Grano” (Melchisedek Edizioni”), nei quali molto potrete trovare sulle mie mesopotamiche deduzioni relative alla LISTA SUMERA dei RE. Tuttavia, potrò ora concedermi il fatto che tale descrizione, purtroppo superficialmente considerata, si è dimostrata essere un compendio Cimatico di un atto creativo dimensionale. Un compendio dicevo, nella quale i tantissimi anni di dominio regale, non rappresentano altro che frequenze temporali ben precise, inserite in 5 conseguenti “momenti geometrici” ben precisi. Il tutto, condensato in una somma, pari a 241200 anni, destinati a rappresentare, nel mio contesto, un tipo di energia creativa dalle caratteristiche (come gli egizi seppero dimostrare), piuttosto animiche.
Orbene, presagendo il vostro sconcerto e disappunto, vorrei ora creare il filo simbolico unificante, condivisibile sia dalla scienza ufficiale che dal fenomeno Cerchi .
Abbiamo,infatti, una partenza posta a monte della nostra realtà, che, guarda caso, corrisponde, oggi, all’inizio equazionale dell’unica Teoria del Tutto, conosciuta come: Teoria delle Stringhe.
Tale inizio fu creato dal matematico più grande e famoso di tutti i tempi: Srinivasa Ramanujan, il quale, molto prima di Mikio Kaku, stabilì (Fig. 2) come fosse possibile utilizzare 8 dimensioni per giungere a giustificare il meccanismo creativo di una Stringa Bosonica fatta da, guarda caso, 24 vibrazioni fisiche.
Conscio di come la scienza umana spesso complichi la comprensione, pur coincidendo con le mie deduzioni, vi chiedo e mi chiedo: l’ingiustamente definita seconda scienza, come potrebbe veicolare tale comprensione attraverso il suo simbolico riapparire nei campi di frumento di tutto il mondo?
Semplicemente creando un’infinita serie di Cerchi, contraddistinti da Cubi, Ottaedri, Tetraedri, Icosaedri e Dodecaedri, di chiara appartenenza platonica condivisa da tutte le culture del mondo, il tutto spesso inframmezzato da una lunga serie di OTTO, eseguiti in mille salse e maniere (Figg. 3-4). Volendo poi contrassegnare il computo energetico totale posto a valle della descrizione sumera, con molta semplicità, tale scienza, proseguirebbe attraverso una lunghissima serie di cerchi compositi, contraddistinti da 24-12 unità geometriche, che includo per il vostro giustificabile scetticismo (Fig. 5). Scetticismo che sicuramente andrebbe a stemperarsi di fronte ad un’immagine di 2000 anni fa, conosciuta come Zodiaco di Dendera (Fig. 6), dove si può vedere come una Stringa Bosonica sia stata trasformata nelle 24 possenti braccia appartenenti a 12 esseri ciclopici, ultimo simulacro geometrico, responsabile di una creazione dodecafonica, in grado di palesarsi attraverso 72 corpi celesti pressoché completamente stellari.
Potreste così vedere che quel filo unificante promesso, sia pur composito, ma garantito da un sistema numerico estremamente preciso, tanto caro alle memorie euclidee,platoniche , pitagoriche o cabalistiche come alle tradizioni precessionali di tutto il mondo, una volta in Egitto, ed ora nei campi di tutto il mondo, continua a riapparire.
Capirete ora il perché del doppio binario non solo conoscitivo, ma, soprattutto temporale, l’unico in grado di tenere uniti più MONDI intelligenti, (come essi essenzialmente sono) capaci da sempre, di comunicare.
Soprattutto potrete comprendere perché i simboli Crop appartengono sia a tutte le civiltà che ai grandi del passato, i quali, mai, fecero a meno di usarli, consci di come attraverso essi si potesse “creare”, se opportunamente usati, in ogni campo dello scibile umano.
Esiste però un passaggio che i Crop sottolineano con insistenza, in numerosissime esecuzioni. Un passaggio costituito proprio da quelle 24 braccia, più conosciute oggi, grazie anche al sottoscritto, come TRE OTTAVE. Passaggio immortalato attraverso l’intersezione di SEI Cerchi, florealmente uniti, capaci di creare i presupposti di un Settimo cerchio (la creazione), rappresentante il famoso Settenario, lontanamente intuito a livello biblico (Fig.7) e oggi matrice costitutiva dei fenomeni fisici.
Avremo, quindi, una parte di Cerchi molto cospicua, che descrive un atto CREANTE dovuto ad una logica descrittiva completamente simbolica, appartenente ad un sapere sicuramente più conscio di noi, nel riconoscere quali sono gli effettivi meccanismi di apprendimento umano.
Di conseguenza, chi, di anno in anno, diluirà il sapere dell’OTTAVA per l’ennesima volta, ad uso e costume umano, lo farà perfettamente conscio di come l’uomo abbia autolimitato, in questi millenni, la sua comprensione della realtà, attraverso un formalismo logico in grado di dare inizio ad una civiltà pericolosamente evolutasi grazie all’uso, quasi esclusivo, di un solo emisfero cerebrale. Gli stessi riassumeranno tali passaggi attraverso la Geometria Sacra, nel tentativo di indurre in noi un ultimo momento di comprensione, atto a porci un’unica ed essenziale domanda, la seguente:
“Se Dio, come prima fase per giungere a noi, ha utilizzato la geometria , figlia di OTTO frequenze, come è riuscito a creare tutte le forme che ci circondano partendo da soli Cinque solidi?”
Una domanda che, per assurdo, si potrebbe esprimere anche così:
”Possono i Crop insegnarci a capire come un Cubo possa diventare Colibrì?”

La legge dei vortici
Sulla scia di tale domanda, vi chiedo di riesaminare l’immagine numero 5.
Credo non possa sfuggirvi che quei” 12” solidi prismatici bicolori, figli di “24” lati stellari, sono sormontati da TRE spirali ben precise, a loro volta generate da punti ben definiti. Fatto ciò, vi prego di riesaminare lo Zodiaco di Dendera.
Potete, quindi, constatare che tutto l’insieme stellare è coinvolto da una Spirale Sinistrorsa. Abbiamo, quindi, un’informazione, direi, preziosissima, che accomuna un cerchio di pochi anni fa ad un reperto di millenni fa. E la scienza ufficiale cosa dice in merito al fenomeno spirale? Dice che, tutto, a livello atomico, ha uno Spin, un senso rotazionale ed a maggior ragione ciò che è destinato a diventare vivente.
Quindi, per l’ennesima volta, le due scienze sembrano combaciare, quasi si volesse giungere alla “mono-rotaia” da me auspicata.
Ma L’OTTAVA dice, attraverso Dendera, qualcosa di più, di molto più profondo e trascendentale di quanto la scienza ufficiale sia ora disposta ad ammettere.
Essa dice, in Egitto, in pieno periodo Tolemaico, che tutta la Galassia alla quale apparteniamo è VINCOLATA DA UN EFFETTO SPIRALICO, suddiviso secondo 5 zone celesti ben precise, teoricamente e longitudinalmente invisibili all’occhio umano.
Tutti gli astri, quindi, come un immenso sistema atomico, vengono sottoposti ad un unico regime vorticante, a sottolineare come tutto ciò, vista la chiara rappresentazione animica, sia legge, e non solo a livello stellare.
Pertanto, se la mia teoria senza tempo è giusta, tale conclusione egizia avrà nei Cerchi un mezzo assertivo fenomenale per giungere ad una conclusione, direi “logica”, riguardante l’impegno profuso da “chi” ci regala il suo sapere. Anzi, direi di più. Come ho appurato, il fenomeno Crop dedica un’ulteriore enorme parte di esempi, non solo alla spirale, ma soprattutto al “tipo” di capacità spiraliche che insistono sulla terra come nell’Universo e questo per un unico e solo motivo: “Il Vortice, come in antichità veniva chiamato, “è’” il vero responsabile aggregante della materia”.
Ma, in un simile contesto, che COSA costituisce la vera matrice scatenante la materia?
Gli egizi lo dicono, senza incertezze, attraverso un’unica immagine stellare, la quale condivide lo stesso minimo comune denominatore: “La LUCE”. Essi, simbolicamente, dicono che il Fotone è il vero responsabile della materia. Un fotone che, grazie ad una legge aggregante ben precisa, è in grado di condensarsi nei miliardi di modi da DIO voluti, come Democrito, Epicureo e Lucrezio sapevano. Un sapere condiviso da Giordano Bruno, Cartesio, Maxwell e soprattutto, come ha dimostrato uno studioso dei nostri tempi: Renato Palmieri, con la sua fisica unigravitazionale.
Insomma, sto cercando di dirvi che la Scienza dei Cerchi (l’OTTAVA), non solo traccia un quadro simbolico vibrazionalmente geometrico della nostra realtà, ma, logicamente, conclude il suo lavoro asserendo, attraverso numerosissimi Crop, che i miei famosi OTTO, non sono altro che una visione equatoriale e bidimensionale, di un sistema spiralico eccentrico (Fig. 8), in grado di indurre in errore la scienza, la quale crede ancora a forze gravitazionali di forma toroidale (Fig. 9).
I Cerchi conducono il vorticoso movimento delle geometrie platoniche, al centro di numerosissimi esempi simbolici, nonché aggreganti, dove propagazioni spiraliche di tipo concentrico, ma dal fuoco eccentrico (Fig. 10), chiare in natura grazie ad effetti macroscopici come una tromba d’aria (Fig.11), o minimi come la secrezione calcarea e tubolare corallina, potranno essere rivisti nei campi di grano inglesi (Fig. 12).
Nonostante ciò, non riusciamo a capire come delle propagazioni spiraliche multiple siano in grado di garantire appuntamenti geometrici costanti per la disposizione della materia, rispettando un’unica legge, adatta, indifferentemente, ai corpi celesti di una galassia, come alle scaglie di una magnifica pigna. E dire che, già nel 1997, alcuni cosmologi spagnoli si sgolarono inutilmente nell’affermare che tutta la materia, nell’Universo, fosse sostanzialmente disposta a rispettare un’unica forma mandalica, puntualmente apparsa nei Campi di Grano e propiziata da motivazioni spiraliche come sopra.
La scienza ufficiale si ostina a creare multiple motivazioni, per cause e relativi effetti che da sempre hanno una sola motivazione: quella vorticante.
Insomma, i Cerchi, figli di una millenaria pazienza, continuano a riproporci un Universo nel quale, tutto, attraverso dei Cerchi è possibile ottenere, e noi seguitiamo a non capire, credendo che le leggi fisiche siano 4, invece che essenzialmente UNA, per tutto l’Universo.
Così facendo, dimentichiamo che le stelle, attraverso i loro campi gravitazionali spiralici, sono costantemente in contatto, tremendamente tese a scambiarsi notizie sulla loro vita, tremendamente tese ad “innamorarsi”, tremendamente tese a creare (in un cosmo dove esiste solo attrazione), nuovi pianeti, a loro volta capaci di ospitare esseri, in grado di ripetere, olograficamente, meccanismi e gesta, erroneamente credute esclusivamente umane.
A questo punto, non credo sia tanto difficile immaginare come 8 frequenze e 5 solidi, grazie al potere spiralico, possano diventare, non solo un colibrì, ma creazione infinita. Non è difficile pensare a come, da sempre, qualcuno ci stia proponendo delle soluzioni a problemi, solo semplicisticamente, definiti scientifici, quindi, a ciascuno di voi, che con affettuosa pazienza, anche questa volta, siete arrivati alla fine delle mie argomentazioni, vorrei dedicare le seguenti parole :
“Aprite la porta attraverso la quale è possibile osservare il firmamento senza limiti”!
Facciamolo, anche attraverso i Cerchi e, finalmente, potremo spezzare le ultime catene “dell’ UOMO-CENTRICITA’ “ consci di come qualcuno , ben prima di noi pagando con la vita , lo fece .
Michele Proclamatowww.micheleproclamato.it
proclamatomichele@libero.it


18 Dicembre 2010

Categoria : Storia & Cultura
del.icio.us    Facebook    Google Bookmark    Linkedin    Segnalo    Sphinn    Technorati    Wikio    Twitter    MySpace    Live    Stampa Articolo    Invia Articolo   




Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento

Utente

Articoli Correlati

    Nessun articolo correlato.