Cucina – Aiuto anche con le lenticchie


Tortoreto – L’associazione Qualità Abruzzo per La casa di Lorenzo – Fino al 15 gennaio 2011 ordinando un piatto o un aperitivo a base di lenticchie di Santo Stefano di Sessanio si aiuta l’associazione “I bambini di Betania” di Tortoreto. A sottolineare il legame con il territorio e le sue unicità, Qualità Abruzzo lancia un progetto tutto natalizio e propone di aiutare i bambini della Casa di Lorenzo, un progetto che l’associazione Onlus di Tortoreto “I bambini di Betania” porta avanti da due anni.
L’iniziativa “Un piatto di lenticchie per la casa famiglia dell’associazione I bambini di Betania” parte dagli 11 ristoratori e dai 2 pasticceri di Qualità Abruzzo ed è realizzata in partnership con la Modiv snc e la Zip Advertising.
Dal 15 dicembre 2010 al 15 gennaio 2011 i 13 associati interpreteranno un piatto o finger food per aperitivo, basandolo sui legumi provenienti dal Consorzio di tutela delle Lenticchie di Santo Stefano di Sessanio: per ogni ordinazione a base di lenticchie i ristoratori e i pasticceri devolveranno 5 e 3 euro per la comunità educativa e residenziale di Tortoreto (Te) “La casa di Lorenzo”, gestita dall’associazione “I bambini di Betania”.
Questa Onlus si impegna soprattutto a favore di bambini e ragazzi messi in stato di disagio, sostenendo le famiglie attraverso progetti di prevenzione, una rete di volontari e una equipe di specialisti. “La casa di Lorenzo” è stata fondata il 24 gennaio 2009 nel centro di Tortoreto lido ed è rivolta a minori in grado di accogliere circa dieci bambini che si trovano temporaneamente senza una famiglia e senza una casa. Per la Casa di Lorenzo è stato appena avviato il progetto di un centro diurno, dove i bambini accolti nella comunità possono recarsi per delle attività ludiche, ricreative e culturali come corsi di musica, pittura, informatica.
La lenticchia di Santo Stefano di Sessanio è coltivata esclusivamente su terreni situati fra i 1150 e i 1600 metri s.l.m. alle pendici del Gran Sasso, facenti parte del territorio dei comuni di Santo Stefano di Sessanio, Calascio, Barisciano, Castelvecchio Calvisio e Castel del Monte, tutti in provincia di L’Aquila. Si tratta di una zona di montagna, costituita da terreni marginali, sui quali, per le particolari condizioni pedoclimatiche, non si applicano interventi chimici sulle colture: è garantita così la massima genuinità dei prodotti. Le lenticchie di Santo Stefano di Sessanio sono piccole, saporite, di colore più scuro rispetto alle altre varietà, non hanno bisogno di stare in ammollo prima di essere consumate, sono di rapida cottura e si mantengono integre una volta cotte. Sono utilizzate prevalentemente per la preparazione delle calde e gustose zuppe abruzzesi ed erano un tempo considerate “carne dei poveri”. Allo scopo di mantenere viva la memoria storica di quest’antica coltivazione e di far conoscere il prodotto tipico, da circa trenta anni a Santo Stefano di Sessanio viene organizzata la sagra delle lenticchie la prima domenica di settembre.
(dall’Atlante dei prodotti tradizionali d’Abruzzo)
Ecco come gli 11 ristoratori e i 2 pasticceri interpreteranno le lenticchie di Santo Stefano di Sessanio in onore dell’associazione “I bambini di Betania”:
Hostaria L’Arca (Alba Adriatica): Baccalà mantecato con chips della sua pelle su crema di lenticchie e lenticchie croccanti.
Mediterraneo (Alba Adriatica): “La Muntagne va a Lu Mar” (minestra di lenticchie di Santo Stefano, pescato dell’Adriatico, profumo di porcino e croccante salato di lenticchie).
L’angolo d’Abruzzo (Carsoli): Zuppa di legumi con lenticchie.
Il ritrovo d’Abruzzo (Civitella Casanova): Zuppa di lenticchie con salsiccia, porcini, cazzarelli al pomodoro.
La Bandiera (Civitella Casanova): Baccalà, caciocavallo e lenticchie fritte.
Beccaceci (Giulianova): Zampone di mare e lenticchie.
Villa Maiella (Guardiagrele): Zuppa di lenticchie con germogli , castagne e crostini all’olio agrumato.
Elodia (Camarda dell’Aquila): Ravioli di lenticchie in brodo di cappone e cardi.
Locanda Manthonè (Pescara): Lenticchie con castagne e peperone dolce croccante.
La conchiglia d’oro (Pineto): Zuppa di lenticchie con quadrucci, calamaretti e scampi.
L’angolino da Filippo (San Vito Chietino: Risotto con crema di lenticchie e scampi.
Caprice (Pescara): Finger food con aperitivo.
Pan dell’orso (Scanno): Aperitivo con “lenticchia a cavallo” e “La lenticchia incontra re panettone”.


17 Dicembre 2010

Categoria : Cronaca
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