“Case-map, Cicchetti non risolve problemi”


L’Aquila – L’ordinanza del vice commissario Cicchetti su case e map “non risolve i problemi, aggrava i disagi e rischia di sbattere per strada alla vigilia di Natale intere famiglie la nuova direttiva del vice commissario Antonio Cicchetti sulla gestione degli alloggi Case, Map e Fondo immobiliare, nonché sull’utilizzo delle altre forme assistenziali quali alberghi, contributo di autonoma sistemazione e affitti concordati”. E’ questa la posizione dell’assessore alle Politiche abitative e sociali del Comune dell’Aquila, Stefania Pezzopane.
“Se doveva essere questo il documento per far riavvicinare i nostri concittadini – ha detto Pezzopane – l’obiettivo è stato clamorosamente fallito. Non è con azioni da sceriffo, perché a questo assomigliano le disposizioni contenute nella direttiva pubblicata ieri, che si incentiva la gente a tornare all’Aquila”.
Gli uffici delle Politiche sociali del Comune sono stati presi d’assalto, stamani, da tantissime persone “che si sono lamentate per gli effetti devastanti di questo provvedimento – ha affermato ancora l’assessore – un numero elevatissimo di aquilani, al limite della disperazione, è venuto da me stamani tanto è vero che non mi è stato possibile partecipare all’inaugurazione del restauro della Fontana delle 99 Cannelle”. “Si offre la possibilità di inserire negli alloggi del progetto Case o nelle altre abitazioni realizzate per i terremotati altri membri di famiglia – ha aggiunto l’assessore Pezzopane -, ma non si offrono appartamenti più grandi. In qualche modo questo provvedimento esisteva già, ma ora, con questa nuova sottolineatura, si rischia di trasformare le abitazioni in questione in veri e propri nidi d’ape. Si costringono intere famiglie a lasciare gli alberghi in tempi strettissimi, se alcuni componenti della famiglie stesse sono in autonoma sistemazione. Si obbligano le persone a uscire rapidamente dagli alberghi e a entrare nelle case prese con contratto di affitto concordato, qualora una parte delle famiglie di appartenenza aveva optato per questa soluzione. Ma solo a condizione che la grandezza dell’immobile lo consenta. Per cui o la grande ammucchiata in pochi metri quadrati, o sotto i ponti, perché trovare un alloggio a condizioni ragionevoli è impossibile. Senza considerare che, alla scadenza del contratto concordato, si perde per intero questo beneficio, se la famiglia riunita con un metodo assimilabile a quello della deportazione non trova un alloggio consono quanto a grandezza”.
Secondo Stefania Pezzopane anche l’obbligo di accettare il trasferimento in un albergo all’Aquila da una struttura ricettiva situata in altre città “finirà per sortire l’effetto contrario, non facendo parte di un percorso complessivo di riavvicinamento al capoluogo, come noi, al contrario, abbiamo proposto da tempo. Assomiglia piuttosto a un’azione di forza che a un’iniziativa condivisibile (tanto è vero che siamo stati noi i primi a sollecitare il passaggio negli alberghi aquilani), ma basata su criteri censurabili. Basta ricordare che sono molti gli aquilani che vorrebbero tornare e che lo chiedono da mesi ma, purtroppo, spesso sono persone anziane e sole, penalizzate dalla mancanza di stanze singole”.
“Invece di agire con queste operazioni da blitz poliziesco – ha proseguito Pezzopane – Sge, Commissario e vice commissario si occupassero di sbloccare la realizzazione dei 64 map a Paganica, ancora fermi per questioni interne alla struttura commissariale, e di far arrivare nelle disponibilità del Comune i 122 appartamenti del terzo lotto del fondo immobiliare. Li aspettiamo invano da giugno, e sarebbero vitali per risolvere molti problemi, visto che 50 di essi saranno destinati a famiglie con un gravissimo disagio sociale. Pensasse, la struttura per l’emergenza, a liquidare il dovuto al Comune per pagare i contributi previsti, come nel caso dell’autonoma sistemazione, il cui insufficiente trasferimento nelle casse del nostro ente dovrà nuovamente essere integrato da fondi comunali, per mantenere gli impegni presi con i nostri concittadini. Senza considerare la grave problematica, già segnalata, del prezziario per abitazioni in categoria E, partorito malamente e anch’esso da cambiare, dal momento che le sue debolezze stanno rallentamento pesantemente il processo di ricostruzione”.
“Noi siamo per il ritorno all’Aquila dei nostri concittadini, con le dovute maniere – ha concluso Pezzopane – e per questo chiediamo il ritiro immediato del provvedimento del vice commissario Antonio Cicchetti, la convocazione di un tavolo con le Municipalità del cratere e una nuova direttiva più rispondente alle esigenze della collettività e rispettosa delle necessità della gente. Ma soprattutto il passaggio di poteri, risorse e competenze ai Comuni del cratere”.


16 Dicembre 2010

Categoria : Politica
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