Vespa: “Cominciate a ricostruire, togliete i puntelli, stiamo perdendo solo tempo”
L’Aquila – Bruno Vespa, da giornalista di razza, sa che la prima cosa per comunicare davvero con la gente, è parlare come la gente parla. Farsi capire, prima di tutto. Una regola anglosassone del giornalismo che, purtroppo, non viene insegnata, o quanto meno non a sufficienza ai “pulcini” dell’informazione. Oggi prevale l’esigenza di saper usare le tecnologie, poco importa quello che si scrive ma soprattutto come si scrive. Il declino più vistoso del giornalismo. Oggi a L’Aquila Vespa ha parlato con i suoi colleghi locali e con le autorità , molto chiaramente e con parole che non lasciano dubbi. Ha comunicato, da maestro delle comunicazione. E del pragmatismo che sembra smarrito, ignoto e odiato dalla politica italiana. “Qui bisogna ricostruire, e far vedere che si sta ricostruendo. Mi pare che si stia perdendo tempo, che l’immagine prevalente sia quella statica. Dpo tanto tempo, ci sono solo puntelli”. Vespa si riferisce, ovviamente, al centro storico, quello che è nel suo cuore di aquilano e di tutti gli altri, anche non aquilani, a dire il vero. La città frantumata, ingabbiata, abbandonata, piena di erbacce e di crolli che peggiorano commuove. Stringe il cuore, addolora, lascia senza parole. La ricostruzione così disperatamente assente è una ferita dolorosa. E allora: “Ricominciamo, scegliamo gli edifici meno danneggiati, togliamo i puntelli e apriamo dei cantieri – dice il re delle serate televisive – perchè si abbia l’impressione che la rinascita sia cominciata veramente, ma nei palazzi, nelle strade del centro, nella vera città . L’Aquila è il suo centro”. Vespa esorta a sostenere il lavoro difficile, ciclopico, che pesa sulle spalle delle autorità che hanno il mandato di ricostruire. Soprattutto il sindaco Cialente e il commissario Chiodi.
La legge di iniziativa popolare? Bruno Vespa preferisce non firmarla. Evidentemente sa che un’iniziativa del genere richiede tempi lunghissimi, un lavoro immane, da formiche operose. Sa anche che in questa nostra flebile democrazia, spesso le leggi di iniziativa popolare rimangono nel cassetto, inefficaci, frenate, insabbiate. Un monito per chi forse crede troppo nell’iniziativa, che forse arriverà a compimento entro molti mesi. La città , invece, ha bisogno di ricostruzione: ora, subito. Vespa ha raccolto a suo tempo molti soldi per L’Aquila ed ha preteso, da uomo esperto, di controllarli euro per euro, per verificare il loro uso e la loro destinazione.
Spirito concreto, pragmaticità , anche questa anglosassone. Se si vogliono dei risultati, è la sola strada da percorrere.
Promuovere le realta’ produttive aquilane dotandole di elementi di forte riconoscibilita’ ma anche posizionare la ricostruzione come progetto comune e condiviso: sono alcuni degli elementi che caratterizzano il marchio “L’Aquila made in”, presentato stamane nel corso di una conferenza stampa dal Consorzio per lo sviluppo industriale dell’Aquila, realizzato dalla collaborazione della Camera di Commercio dell’Aquila, Confindustria, Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, Cna e Confapi, di cui è stato testimonial dell’iniziativa il giornalista aquilano della Rai, Bruno Vespa, che ha annunciato la presentazione dell’iniziativa a “Porta a Porta” in onda questa sera. “Il terremoto del Friuli ha detto Vespa – ha insegnato che anche dalle disgrazie si possono creare le occasioni per il rilancio dell’economia”, ma ha ammonito che “tutti quanti devono fare la loro parte, se i soldi ci sono devono essere spesi”. Lo scopo dell’iniziativa e’ quello di “lanciare una parola d’ordine, un sigillo verbale, una formula dialettica, un marchio di comunicazione inteso come vettore della citta’, capace di trasmettere al mondo sinteticamente i valori fondanti dell’impegno e dell’impresa. La funzione e’ di sostenere il contesto della ricostruzione valorizzando tutte le iniziative di ordine economico, imprenditoriale, politico, culturale, amministrativo e sociale”. Per Vespa, sarà sicuramente concessa a giorni la proroga della restituzione delle tasse nell’area colpita dal sisma.
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