Sulla sicurezza del territorio dell’Aterno
L’Aquila – (Foto dell’esondazione dell’Aterno a L’Aquila e a Beffi) – L’ing. dr. Antonio Iorio ha indirizzato al sindaco dell’Aquila la seguente lettera: “Pregiatissimo signor sindaco, mi riferiscono che nei giorni seguenti alla piena del fiume Aterno dello scorso 30 nov-1 dic, ci sia stata sia televisione TVUNOAQ una sequenza di apparizioni e dichiarazioni del Commissario delegato Arch Goio per richiamare la bontà della proposta di progettare casse di espansione per mettere in sicurezza il territorio lungo fiume Aterno.
Non ho avuto modo di ascoltare direttamente tali video ma ho letto che anche Lei si è allineato alle dichiarazioni dell’Arch. Goio (nel senso: lo avevo detto anche io ch le casse sono necessarie) nel contesto di un articolo riguardante la prevenzione sismica.
Ebbene proprio l’evento di piena ha fornito elementi di profonda riflessione critica sulla utilità delle casse per evitare danni a valle delle stesse lungo il fiume Aterno.
Dai sopralluoghi effettuati è risultato che a monte della confluenza Aterno-Raio si sono verificate esondazioni nelle località di Coppito e di Pile che non hanno causato danni consistenti.
Dopo poche ore i terreni sono tornati allo stato quo ante.
I danni si sono verificati a valle della confluenza ed in particolare nella pianura di Fossa ove la piena ha rotto l’argine.
Le registrazioni delle portate desunte dagli ideogrammi pubblicati dal Cetempes hanno evidenziato un deflusso di piena per portate superiori a 200 m3/s con un volume di circa 15.000.000 di metri cubi nella dura di circa 20 ore.
La piena pare non essere quella estrema prevista dal progetto del Commissario ed in tal caso il volume della piena sarebbe ancora maggiore.
Quale volume dovrebbero avere le casse di espansione, previste per circa di 3.000.000 metri cubi, a fronte di un volume del colmo di piena di 15.000.000, per limitare la piena e quale efficacia avrebbero potuto avere ?
L’ausilio delle casse di espansione viene meno quando le piene hanno lunga durata del colmo di piena ( la cassa si riempie in breve tempo e la portata di picco continua ben oltre le previsioni).
Per dimensionare una cassa di espansione è necessario conoscere la durata degli eventi piena oltre che la loro portata massima.
Bisogna conoscere e capire il comportamento del fiume e non semplificare e non si può rischiare di realizzare opere dal costo abnorme e non raggiungere nemmeno l’obiettivo della sicurezza.
L’evento di piena che ci ha colpiti evidenzia che non si può giocare con i modelli ma bisogna assolutamente acquisire misure di precipitazioni e portate relativi ad eventi estremi come quello appena accaduto.
La cautela migliore è quella di assicurare prima il deflusso della piena.nelle zone a rischio maggiore e poi eventualmente, acquisite le necessarie basi documentali, ipotizzare altri interventi.
L’evento ha quindi evidenziato che è assolutamente necessario sistemare l’alveo del fiume a valle della confluenza per tutta la sua lunghezza nella Conca Aquilana in modo da assicurare il deflusso della piena senza danni.
C’è poco da vantare primogeniture su opere faraoniche (casse di espansione) dimensionate con scarsa conoscenza dei fenomeni idrologici e scarsa conoscenza del territorio e basate su valori desunti da modelli non tarati sulle misure di portata per eventi estremi.
Con pazienza e modestia bisogna riflettere per assumere decisioni che potrebbero impegnare enormi risorse finanziarie senza raggiungere l’obiettivo della sicurezza”.
(le documentazioni tecniche di cui l’ing. Iorio è in possesso possono essergli richieste da chi è interessato a consultarle)
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