Tagesmutter, arriva la pdl regionale


Pescara – (di Cristina Mosca) – Il consigliere regionale Carlo Costantini e il consigliere della provincia di Pescara Camillo Sborgia hanno tutte le intenzioni di tornare alla carica entro la fine dell’anno con la legge sulle Tagesmutter, proposta in commissione lo scorso aprile. L’idea non è altro che ricalcare quello che è già in voga in regioni del Nord Italia come Lombardia, Trentino, Val d’Aosta, fino anche in Emilia Romagna e in Lazio: istituzionalizzare una figura come la Tagesmutter (letteralmente: mamma di giorno) per arrivare lì dove il nido d’infanzia non arriva.
«Ci sono solo sette asili comunali a Pescara – precisa Fabio Ippoliti, il consigliere della circoscrizione di Portanuova che insieme all’educatrice Valeria Scelsi e al consigliere Camillo Sborgia ha proposto all’inizio di dicembre il convegno “Tagesmutter: la mamma diventa tata” – e neanche bene distribuiti: 4 sono a Pescara Colli e 3 a Portanuova, concentrati però in prossimità del ponte. Nessun asilo per la circoscrizione Castellamare, Villa Del Fuoco, Fontanelle e San Donato». E se almeno trenta sono gli asili nido privati a Pescara indicati da Pagine Gialle, è un bambino su due che nel 2010 non ha potuto usufruire del nido d’infanzia pubblico nel capoluogo adriatico.
«Pensiamo soltanto ai piccoli centri dell’entroterra, che all’asilo nido comunale non possono nemmeno pensare – ha aggiunto Camillo Sborgia – la figura della Tagesmutter sarebbe un’elastica, economica e valida soluzione per quelle mamme che non vogliono rinunciare al lavoro». Ci si può infatti sia rivolgere ad una Tagesmutter prima di andare in ufficio, sia decidere di diventarlo (il consigliere Carlo Costantini calcola che potrebbero svilupparsi anche tremila posti di lavoro): a garanzia di qualità ci sono un corso di formazione riconosciuto dalla Regione, aggiornamenti obbligatori, monitoraggi Asl, l’obbligatorietà di almeno 4 mq a bambino (fino ad un massimo di 4 bambini), e infine la possibilità di accordarsi su orari e modalità di assistenza. Ma attenzione: a differenza della baby sitter, la Tagesmutter diventerebbe un operatore accreditato dalla Regione e come tale sarebbe anche assegnata a famiglie con basso reddito, con lo stesso sistema dei “voucher” già utilizzato per i nidi d’infanzia pubblici.
Dopo il convegno, al quale sono intervenuti anche Luca Di Berardino dell’associazione «Porta aperta» e Daria Del Rosario, mamma testimone del servizio Tagesmutter nel Nord Italia, è maturata la decisione di perfezionare la proposta di legge assicurando una rete di supporto nella società a livello pediatrico, psicologico e sociologico.


11 Dicembre 2010

Categoria : Politica
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