Zona franca? Che pena…


L’Aquila – IL PENSIERINO DELLA SERA – Qualche volta suscita il riso, altre volte è penoso assistere alle sempiterne diatribe tra politici e rappresentanti di categorie produttive o associazioni sulla zona franca. Ogni due o tre mesi, qualcuno sale in cattedra a predica alla folla, dando annunci, assicurazioni, o innalzando lamentele. Sempre sulla zona franca, che, nel ventesimo mese dall’aprile 2009, in realtà non c’è. Se qualcuno davvero intende fare qualcosa di utile, anzichè esibirsi sui giornali e sui siti (al nostro non bussano, sanno che non avrebbero risposte nè spazi compiacenti), dica la data di inizio della zona franca urbana. Dica quando ci sarà davvero, magari non nascondendo nulla, se ci vuole ancora molto tempo, o avendo il coraggio di riconoscere che non arriverà mai. Dopo tutto, la zfu è cosa grande, troppo per le forze dei politici locali, che molte cose sono, meno che grandi. Potrebbe essere una presa per i fondelli, come tante altre, oppure una marcia iniziata e poi interrotta perchè Roma o Bruxelles ci hanno ripensato. Un coitus interruptus, meno piacevole di quello naturale. Fatto solo di queruli sbrodolamenti. Vai a capire, di questi tempi…
Ma, se vogliono tutti un consiglio, la facciano finita di predicare, dichiarare, sproloquiare: siamo stanchi e la riserva di creduloneria è esaurita. Vorremmo fatti e parole di uomini d’onore, capaci anche di sfidare l’impopolarità. (G.C.)


10 Dicembre 2010

Categoria : Economia
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