Memoria corta e ipocrisie montanti


L’Aquila – (G.Col.) – Infuria la bufera sul mercato dei parlamentari, che sarebbe in corso a Roma e sul quale oggi la Procura ha avviato un’inchiesta, come auspicava Antonio Di Pietro. Naturalmente non ne verrà fuori un bel niente, figuriamoci se sarà mai dimostrabile un versamento di denari o altri benefici in cambio di un’adesione politica. Come in tante altre occasioni, dimostriamo solo memoria corta e un’ipocrisia montante degna delle nostre tradizioni nazionali.
Denaro in cambio di voti? E’ sempre accaduto. Non per questo è meno vergognoso, sia chiaro; ma sicuramente non è una novità. Il basso profilo morale è un marchio di fabbrica dei politici e della politica, pur volendo ammettere che esistono eccezioni e persone per bene anche in politica. Ce ne sono, benchè poche. Quasi pecore nere in mari di greggi bianchi.
A chi ha lo sdegno facile, vorremmo ricordare – comunque – che il mercimonio politico pre e postelettorale, ci appartiene da sempre. Per carità di patria e per farla breve, ricordiamo solo due momenti del nostro passato di italiani ipocriti e inclini al peggio. Ai tempi della DC, che pure sicuramente non fu il peggiore dei mali per questo paese, specie per il nostro Abruzzo, sotto elezioni circolavano migliaia di buoni benzina dell’AGIP, che venivano elargiti in quantità impressionante dai candidati e dai loro leccapiedi, solo per accendere – diciamo – simpatie politiche dell’ultima ora, e quindi voto sulla scheda. Tanto più che allora i candidati potevano controllare chi li aveva votati, almeno alle amministrative. I buoni benzina equivalevano a denaro contante, tant’è che molti ne facevano incetta per venderseli poi tranquillamente.
Sempre a chi ha memoria corta, ricordiamo poi – e chiudiamo – le pantagrueliche cene elettorali, abitudine di candidati di ogni risma e partito (tranne pochi), per acquistare consensi a stomaco pieno, che in gran misura poi arrivavano. Un costume politico invalso e diffuso e alzi la mano chi non ha partecipato almeno ad una cena elettorale, magari trascinato da qualcuno con le parole “tanto, se magna gratis”.
Queste sono le radici “politiche”. La differenza sono gli importi. Per acquistare, oggi, un parlamentare, certo occorrono soldoni. Ma, come allora, paga chi questi soldoni li ha e, restando in politica, pensa di riaverli indietro tutti. Con l’interesse.


10 Dicembre 2010

Categoria : Politica
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