Faccia e Colonna su SGE e “comunali”
L’Aquila – Scrivono i consiglieri comunali Luigi Faccia e Vito Colonna: “Sarebbe un disastro per la funzionalità del servizio e per i cittadini la ventilata sostituzione dei dipendenti comunali in servizio all’Assistenza della Popolazione della Struttura per la Gestione dell’Emergenza, peraltro palesata dal Sindaco Cialente in occasione dell’ultimo Consiglio comunale.
Un indirizzo dell’amministrazione attiva, prevede che il personale dipendente dell’Ente, dislocato in altre strutture, debba essere richiamato negli uffici della Municipalità. Possiamo condividere questa impostazione per quanto riguarda i dipendenti comandanti presso altri enti (Inpdap, Inail, Inps, Corte dei Conti e così via), anzi lo sollecitiamo, in modo tale da rafforzare l’operato degli uffici comunali.
Con lo stesso vigore, chiediamo che le otto unità appartenenti al Comune, in servizio all’Assistenza alla Popolazione, nella scuola della Guardia di Finanza, restino dove sono. Per questa ragione, abbiamo depositato un ordine del giorno urgente, che sarà discusso in una delle prossime sedute del Consiglio comunale.
Un documento con il quale, per l’appunto, il Sindaco e la Giunta vengono impegnati a intraprendere tutti gli atti necessari affinché la presenza dei dipendenti comunali nella SGE – Assistenza alla popolazione (già di per sé insufficiente, viste le gravi esigenze che ancora interessano migliaia e migliaia di nostri concittadini) rimanga invariata.
La soluzione che parrebbe allo studio, quella di sostituire i dipendenti medesimi con degli addetti con contratto di collaborazione, avrebbe, quale unico risultato, quello di compromettere un lavoro efficiente – comprovato da risultati oggettivi – nella gestione dell’assegnazione degli alloggi per i senza tetto e dei relativi controlli. Il personale in questione, infatti, è estremamente preparato, professionale e dotato di un’esperienza tale da fronteggiare ogni emergenza, anche quella più grave, sottoposta dagli aquilani. Questi ultimi, non dimentichiamolo, costituiscono il 95% dell’intera popolazione terremotata. Le capacità del personale di cui parliamo sono state peraltro dimostrate in occasione della recente alluvione, quando una parte di esso è rimasto negli uffici della Sge fino a tarda notte per prestare assistenza nei confronti di coloro che avevano chiesto di lasciare le case minacciate dalle esondazioni. Agire in senso contrario vorrebbe dire privare i cittadini di un punto di riferimento essenziale, costituito dal personale comunale, senza voler nulla togliere alle capacità dei collaboratori. A ciò si aggiunga che i complessi Case e Map sono oggi di proprietà del Comune e per questo appare più che appropriato che le procedure che gravitano intorno ad essi siano tenute da dipendenti dell’ente. Il Comune, come scriviamo nell’ordine del giorno, può certamente potenziare i propri uffici richiamando quei dipendenti “prestati” ad altri enti”.
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