“Chiodi smentito dalla Corte dei conti”


L’Aquila – I consiglieri regionali Saia (PdCI) e Acerbo (RC) hanno diffuso il testo di un’interrogazione urgente, che sostiene: “Le osservazioni della Corte dei conti smentiscono le affermazioni di Chiodi sulla sanità”.
Ecco il testo integrale dell’interrogazione: I sottoscritti Antonio Saia Consigliere regionale del Partito dei Comunisti Italiani e Maurizio Acerbo Consigliere regionale di Rifondazione Comunista.
Premesso che
Dalla relazione annuale della Corte dei Conti si rileva con chiarezza che:
a) “La Regione non ha provveduto al recupero credito verso gli erogatori privati accreditati per complessivi 182,8 milioni di euro, con conseguente mancata copertura del disavanzo 2007 e precedenti”.
b) “Il commissario”, (Redigolo N.d.Interpellante.), “aveva segnalato che analogamente all’anno 2006, anche negli anni 2004 e 2005, si era verificata la destinazione a funzioni diverse da quella sanitaria di quote del finanziamento ordinario destinato al servizio sanitario nazionale. Tavolo e comitato, pur nelle valutazione negative del comportamento della Regione, hanno rilevato che tale sottrazione ha trovato complessiva copertura nelle operazioni finanziarie pluriennali già adottate dalla Regione medesima anteriormente alla sottoscrizione del Piano, e che, pertanto, non comportava effetti sui saldi correnti del bilancio sanitario regionale”
Da tutto ciò si evince che i debiti degli anni precedenti erano stati già contabilizzati ed era stato predisposto il Piano di recupero attraverso i provvedimenti adottati dalla regione.
Rilevato che
era stato anche segnalato dal Commissario ad acta (Chiodi) un mancato introito di 101 milioni di euro relativo alla mancata dismissioni degli immobili.
Preso atto che
La finanziaria 2010 (L. 191/2009) e la successiva manovra correttiva (D.L. 78/2010) avevano stabilito che le Regioni commissariate dovevano provvedere alla ricognizione dei debiti e potevano procedere alla redazione di un nuovo Piano di rientro che avrebbe consentito la fine del commissariamento ed il ritorno alla normalità.
INTERPELLANO
il Presidente della Giunta Regionale per sapere:
1) Per quale motivo non sono state recuperate le somme di 182 milioni di euro dai privati accreditati (cosa che avrebbe permesso di togliere l’aumento delle addizionali IRPEF e IRAP, imposte agli Abruzzesi!).
2) Per quale motivo si continua ad insistere su un debito, dovuto alla distrazione di somme dalla quota relativa al Servizio sanitario regionale che era stata già contabilizzata, rischiando così di far pagare agli abruzzesi due volte lo stesso debito, che era stato già contabilizzato e per il quale era stata trovata la modalità di copertura, (attraverso gli atti predisposti che direttamente o indirettamente già gravano sugli abruzzesi!).
3) Se non ritenga opportuno, per recuperare il mancato introito dei 101 milioni di euro che sarebbero dovuti entrare attraverso le dismissioni non attuate, chiedere che sia lo Stato ad acquisire i suddetti immobili per poi utilizzarli per le numerose esigenze di carattere sanitario, sociale, abitativo e recettivo, che sono presenti nel nostro Paese, affidandole anche, se necessario, in comodato agli Enti locali che hanno il compito di provvedere alle suddette esigenze.
4) Se non ritenga che sia il caso, data la situazione, di provvedere alla redazione di un nuovo Piano di rientro, che tenga conto pertanto del recupero delle somme non ancora rientrare da parte dei privati accreditati, che possa consentire il superamento del commissariamento e restituire al Consiglio regionale il legittimo compito (derivante dalla Costituzione) di provvedere alla pianificazione del servizio sanitario della nostra Regione.
5) Se, alla luce di quanto sopra, non ritenga assolutamente doveroso bloccare il Piano operativo attualmente approvato, che parte da premesse che, come si evince dalla relazione della Corte dei Conti non sono veritiere e riportare la questione nelle sedi opportune facendo piena chiarezza su tutte le questioni che sono emerse e riconsiderando la sciagurata decisione di operare tagli indiscriminati ad Ospedali e servizi Sanitari, tagli che sono stati effettuati sulla base di premesse rivelatisi non veritiere e che stanno provocando disagi e disservizi in tutte le aree della nostra Regione”.


09 Dicembre 2010

Categoria : Politica
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