La Provincia guarda alla Pescarina
Pescara – Le non numerose tracce del passato della città e degli stili che lo hanno caratterizzato vanno recuperate ma soprattutto tutelate, per impedire che mire speculative e grossolani appetiti di lucro sfigurino totalmente il volto di Pescara. Ma anche i danni di alluvioni, come avvenne nel 1992. La Provincia di Pescara punta ora a diventare proprietaria della “Pescarina”, storica sede del Circolo Canottieri che si trova a pochi passi dal fiume e da anni versa in condizioni di degrado. L’amministrazione si è già attivata in tal senso e nello stesso tempo la Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici ha dato il via alla procedura per il riconoscimento del vincolo culturale sulla struttura degli anni ’20, che ne favorirebbe il trasferimento alla Provincia.
Se n’è parlato durante una riunione, promossa dalla Provincia, con tutti gli enti interessati, come riferiscono il presidente Guerino Testa e l’assessore Aurelio Cilli. L’edificio – ricordano – è di proprietà statale e ad oggi è affidato in concessione dal ministero delle Infrastrutture e dei trasporti a tre soggetti diversi, e cioè la Provincia di Pescara, il Circolo Canottieri e un privato. Considerato che il ministero, e per esso la Capitaneria di Porto di Pescara, non ha mai utilizzato l’immobile per gli scopi che sono propri di questo Corpo, la Provincia intende entrarne in possesso seguendo, ovviamente, le procedure di legge e cioè attraverso il decreto legislativo che prevede il trasferimento gratuito di alcuni beni dello Stato agli enti locali.
Questo percorso, tra l’altro, si incastra alla perfezione con l’iter avviato dalla Soprintendenza che, riconoscendo la palazzina come bene culturale, apporrebbe un vincolo sulla struttura ai sensi del Codice dei beni ambientali e paesaggistici. La Capitaneria di porto, sottolineano Testa e Cilli, si è già espressa favorevolmente e con la Soprintendenza c’è un’intesa massima, tant’è che c’è già la disponibilità a progettare la nuova “Pescarina”.
L’amministrazione provinciale si è anche interessata all’individuazione dei finanziamenti per far rinascere questa costruzione e sta individuando le possibili fonti di finanziamento a livello europeo. Al momento sono a disposizione dell’ente 200mila euro per la sistemazione (complessivamente ne servono circa 600mila, senza considerare l’eventuale recupero della piscina) e in attesa di sapere l’esito della procedura attivata per il trasferimento dell’immobile si è pensato di sospendere l’intervento di risanamento del primo piano (quello che la Provincia ha in concessione), promosso dalla precedente amministrazione.
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