Cgil, Cisl, Uil su conti pubblici regionali
L’Aquila- Cgil, Cisl, Uil Abruzzo esprimono in una loro nota congiunta “grande preoccupazione per la situazione regionale, segnata da gravi problemi di sviluppo ed occupazionali, resi ancor più pesanti dagli effetti del terremoto, su cui si abbatte una nuova emergenza nello stato dei conti pubblici regionali (già messi a durissima prova dai tagli predisposti dal Governo nazionale e nella prospettiva dell’incombente federalismo fiscale), con la necessità di reperimento di 360 milioni entro l’anno.
Cgil, Cisl, Uil Abruzzo ritengono necessarie due operazioni verità, una sulle responsabilità politiche del dissesto dei conti pubblici regionali, della sanità e generali; l’altra sul definitivo accertamento, congiunto a livello nazionale e regionale, dello stato degli stessi, che metta la parola fine alle scoperte di sempre nuovi e maggiori buchi, tanto più sconcertante considerando che il fenomeno della distrazione di parte del fondo sanitario a beneficio di altri capitoli di bilancio era noto da tempo, da noi più volte denunciato, ma indagato con ingiustificabile ritardo nelle sue conseguenze sui conti.
Cgil, Cisl, Uil Abruzzo giudicano inaccettabile ed insostenibile un aumento delle tasse regionali, che penalizzerebbe direttamente cittadini, lavoratori ed economia regionale, e sono pronti alla mobilitazione per contrastarla.
Le soluzioni alternative all’aumento delle tasse avanzate dal Presidente della Giunta Regionale hanno comunque rilevanti ricadute negative e richiedono l’adozione di contromisure per limitarne la dannosità. In particolare, l’ipotesi del mutuo da 200 milioni configura un’ulteriore riduzione della quota di bilancio disponibile per le attività della Regione, con la paradossale crescita simultanea di rigore e debito. Lo stesso fenomeno ingiustificabile della distrazione di risorse dalla sanità al bilancio generale è spia di un problema, che da tempo evidenziamo, di scarsità delle risorse a disposizione della Regione, che richiede, nella prospettiva del Federalismo, l’apertura di un confronto pubblico sul tema dell’aumento delle entrate regionali.
Per quanto riguarda l’utilizzo di parte del FAS per coprire i restanti 160 milioni, è chiaro che si tratta di una distrazione di risorse dallo sviluppo alla copertura dei buchi della spesa corrente. Un esito inaccettabile, che richiede da parte del Presidente l’assunzione di impegni inderogabili a procedere celermente e con la massima trasparenza alla vendita degli immobili, come già previsto da una legge regionale che non è stata applicata, per ripristinare nella sua interezza in tempi brevi il FAS a disposizione dell’Abruzzo.
È infatti necessario che le strette sui conti pubblici siano riequilibrate con attività di stimolo allo sviluppo e all’occupazione, per evitare che si rafforzino le spinte recessive. L’attualità della Vertenza Abruzzo, recentemente rilanciata da tutto l’arco delle organizzazioni rappresentative del Lavoro e dell’Impresa, è confermata anche, e a maggior ragione, a fronte della nuova emergenza di bilancio. Non appena sarà chiara la situazione nazionale, è pertanto necessario dare seguito alla richiesta d’incontro con il Governo per lo sblocco delle risorse nazionali per lo sviluppo dell’Abruzzo: FAS, Master Plan, Infrastrutture, Zona Franca. Vanno inoltre definite le altre partite aperte in relazione alle risorse disponibili, dal Sociale ai Trasporti, dall’Industria al Lavoro, dalla Scuola alla Pubblica Amministrazione.
Cgil, Cisl, Uil Abruzzo ricorreranno alla mobilitazione qualora vengano meno risposte coerenti con quanto sopra esposto, nell’interesse dei lavoratori e dei cittadini abruzzesi, anche ricercando convergenze operative con l’insieme delle parti sociali”.
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