Fini: ma quale complotto comunista?
Lanciano – “Non mi e’ piaciuto come Berlusconi ha liquidato la presentazione della mozione di sfiducia: non c’e’ alcun complotto della sinistra e comunista”. Cosi’ Gianfranco Fini, leader di Fli, risponde al presidente del Consiglio sul documento per far terminare l’esperienza di governo. Dopo l’Universita’ di Chieti, Fini e’ arrivato a Lanciano per una manifestazione pubblica, cui hanno preso parte, tra gli altri, il coordinatore regionale di Futuro e Liberta’, Daniele Toto. Alla platea del multisala della citta’, ha rimarcato: “Se va a leggere le firme sotto la mozione – rivolgendosi sempre a Berlusconi – scoprira’ che si tratta di donne e di uomini che negli ultimi 15 anni hanno collaborato lealmente con lui. Dov’e’ il complotto comunista?” .
Il Presidente Fini non crede al rischio default per l’Italia perche’, ha spiegato all’Universita’ di Chieti, “siamo troppo grandi per fallire e, al tempo stesso, troppo grandi per essere salvati dalla Banca Europea”. Per Fini, pero’, “questo ci deve caricare di responsabilita’, perche’ non c’e’ una mamma Ue che provvede a tutto”. Il politologo Edward Luttwaks, invece, poco prima aveva lanciato l’allarme sulla scarsa crescita italiana e l’enorme debito pubblico del nostro Paese, ritenendo che l’unica strada e’ quella di un taglio draconiano per evitare il collasso. “Eliminare le spese inutili e gli sprechi e’ inutile e doveroso – ha detto Fini – ma non si puo’ equiparare gli Stati Uniti all’Italia, perche’ da noi andremmo ad intaccare anche il Welfare. Io credo che la strada da percorrere sia quella di Cameron e della Merkel, che hanno individuato nel sapere, nella ricerca e nella qualita’ gli asset strategici per guadagnare in competitivita’. Il tessuto produttivo italiano e’ composto in prevalenza di piccole e medie imprese, e quindi non possiamo mettere in capo a queste lo sviluppo tecnologico e gli investimenti per la competitivita’. L’Italia – ha aggiunto Fini – e’ vittima del paradosso di una buona politica per la riduzione della spesa e del freno al debito, ma non aumenta la crescita nei settori strategici, cioe’ l’eccellenza e la qualita’”.
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