Debiti sanità: Caramanico e Uil


L’Aquila – “Mistificazioni e bugie”: cosi’ il consigliere regionale del Partito democratico, Franco Caramanico, bolla le dichiarazioni del governatore Gianni Chiodi a proposito dei debiti emersi al tavolo di monitoraggio sulla sanita’ tenutosi al Ministero dell’economia a Roma. Per Caramanico “Chiodi farebbe meglio a mostrare le carte e a dire la verita’ sui reali responsabili di questo disavanzo che non puo’ essere imputato alla gestione di centro sinistra. Vorrei ricordare al Presidente della Regione che l’azione di risanamento e’ iniziata proprio con la giunta Del Turco e con l’approvazione del Piano di Rientro. Grazie agli interventi fatti in materia sanitaria dal centro sinistra, la Regione Abruzzo – afferma Caramanico – e’ riuscita a ridurre il deficit annuale che nel 2005 ammontava a 469 milioni di euro a 394 milioni di euro nel 2006, a 164 nel 2007 a 164 nel 2007, a 106 nel 2008, a 80 nel 2009. Sono dati incontrovertibili che hanno comportato l’apprezzamento per la Regione Abruzzo da parte del Ministero. Nel 2010 registriamo invece un’inversione di tendenza, con un aumento pari a 68,9 milioni di euro, frutto della gestione del Commissario Chiodi. E d’altra parte, se Chiodi ritiene di poterci smentire, lo invito a farlo in un confronto pubblico dove, dati alla mano possiamo valutare quello che e’ stato fatto dalla giunta Del Turco e quello che e’ stato fatto dalla giunta Pace. Invece che insistere con le menzogne – aggiunge il consigliere regionale – Chiodi farebbe meglio a sollecitare le Asl a completare la certificazione dei debiti e ad accelerare sulla rendicontazione. Ma evidentemente e’ piu’ comodo scaricare le responsabilita’ sugli altri piuttosto che assumersele”.

UIL – Un nuovo buco nei conti della Sanità? È necessaria una definitiva operazione verità.
“Se le indiscrezioni trapelate – dice una nota UIL – sugli esiti del tavolo di monitoraggio nazionale sui conti della Sanità abruzzese saranno confermate, abbiamo davanti un quadro desolante, che frustra le nostre aspirazioni di tirarci fuori dal disastro dei conti pubblici regionali e dalla crisi. È sconcertante che dopo tanto monitoraggio nazionale e regionale, con ben due piani varati da due Giunte Regionali e dopo due commissari, non abbiamo ancora un censimento definitivo dello stato delle cose, pre-condizione conoscitiva necessaria per risanare, e siamo esposti a sempre nuove scoperte di ulteriori voragini finanziarie. È indispensabile un’operazione verità che certifichi una volta per tutte l’entità, le cause e le responsabilità di questi dissesti. È inoltre necessario aprire il confronto su come pensiamo di affrontare il federalismo incombente, perché è evidente che, al netto dei gravissimi fenomeni di corruzione, una motivazione che è stata alla base, negli anni passati, delle inaccettabili distrazioni di risorse, dal fondo sanitario ad altri impieghi, è la scarsità di risorse proprie della nostra regione e la debolezza delle entrate, un problema strutturale che richiede che inventiamo soluzioni nuove e serie, visto che i trucchetti ci hanno solo affossato. La Sanità nella nostra regione per anni ha ricevuto meno del dovuto e ha speso più del dovuto, una situazione peculiare dell’Abruzzo, che in questo si distingue dalle altre regioni in extra-deficit sanitario, che hanno fatto debiti ma non distrazioni. Le Istituzioni regionali, gli schieramenti politici, il governo regionale e le opposizioni, le parti sociali, tutti devono misurarsi con questi problemi, decisivi per il nostro futuro. C’è ora nuovamente il rischio di dover dirottare un altro pezzo di FAS, dallo sviluppo al tamponamento del deficit, mentre è rimasto sulla carta l’impegno a definire un percorso per ripristinare la quota di FAS già prenotata per la copertura del precedente buco. La Vertenza Abruzzo è attuale quanto mai, e l’incontro con il Governo finalmente chiesto dal Presidente Chiodi è un passaggio cruciale. Tanto più inaccettabile è che le risorse per lo sviluppo che cerchiamo in tutti i modi di rendere disponibili si tramutino in ripiano della spesa corrente. Siamo allo snodo decisivo della vicenda dell’Abruzzo”.


03 Dicembre 2010

Categoria : Politica
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