Vertenza Abruzzo: disoccupati in aumento
Pescara – La Uil Abruzzo e’ scesa in piazza, oggi, a Pescara, per chiedere di “affrontare le crisi industriali e avviare una politica industriale regionale per valorizzare le eccellenze”. Un appello lanciato in piazza Unione (dove c’e’ la sede del Consiglio regionale), da Roberto Campo, segretario regionale del sindacato, alla presenza dei rappresentanti dei lavoratori delle realta’ in crisi. Campo ha fornito una serie di dati e poi ha lanciato un appello alla Regione affinche’ induca “il governo nazionale a rispondere positivamente alle istanze della vertenza Abruzzo”. “Il lavoro – ha detto Campo – e’ il primo e piu’ importante problema dell’Abruzzo. Il tasso di disoccupazione – ha fatto notare – e’ tornato sopra la media nazionale. Nel 2009 l’Italia ha perso l’1,6 per cento dei posti di lavoro, l’Abruzzo il 4,6 per cento. Tra il 2008 e il 2010 sono venuti a mancare 33mila posti di lavoro. Oltre 12mila lavoratori sono in cassa integrazione”. La Uil Abruzzo ha monitorato 54 crisi in aziende che occupano 9.449 addetti e di questi 4.834 posti sono a rischio o gia’ persi. Da aggiungere i numeri dell’edilizia: solo a Pescara ci sono 1.200 posti a rischio tra Cassa edile e Edilcassa”. In Abruzzo, poi, sempre per la Uil, si e’ ridotto il tasso di occupazione e di attivita’ e complessivamente, denuncia il sindacato, “il problema occupazione riguarda tra i 45mila e i 50mila addetti tra posti mancanti, perduti e a rischio”. La Uil sollecita l’istituzione immediata di un tavolo regionale anticrisi per “porre fine al mancato governo delle crisi industriali”, distinguendo i singoli casi e approntando per ciascuno gli interventi piu’ adeguati. Sollecitati anche lo sblocco delle risorse nazionali per lo sviluppo e il monitoraggio sistematico sulla spesa dei fondi strutturali 2007-2013. Da avviare, dice poi il sindacato, un confronto tra la Regione e i grandi gruppi industriali, mentre per le aree di crisi servono politiche coordinate e con obiettivi precisi.
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