Studenti, documento contro DDL Gelmini – Tutte le scatole aquilane vuote (o rotte)
L’Aquila – LE FOTO DEI DISSERVIZI E DELLE SCATOLE VUOTE: MARINANGELI, MENSA, CASA CANADA – Durante l’occupazione della facoltà di Scienze da parte degli studenti di tutte le facoltà del polo di Coppito, si sono svolte assemblee e gruppi di lavoro sul DDL Gelmini. Un documento è stato destinato alle autorità aquilane. Con questo secondo documento l’assemblea vuole mettere in evidenza i punti di criticità del DDL e ribadire la sua contrarietà a questa riforma.
“I contenuti del DDL – dice un lungo documento pervenutoci – riguardo la governance degli Atenei e sul diritto allo studio sono per noi inaccettabili. Da un lato si ridisegna l’organizzazione delle università in senso aziendalista prevedendo l’ingresso di privati nei Cda, riducendo la rappresentanza degli studenti e assegnando al Rettore e al Cda quasi tutti i poteri decisionali. Il DDL proposto dal Governo restringe ancora di più gli spazi di democrazia e spinge l’università verso un modello aziendalista. Se si pensa poi alla possibilità delle università di trasformarsi in fondazioni private il disegno è chiaro: l’aziendalizzazione delle Università e la trasformazione in fondazioni private sono le facce della stessa medaglia.
Sul versante del Diritto allo Studio non si tiene conto minimamente delle condizioni sociali degli studenti e delle loro famiglie, aggravate ulteriormente in questo momento dalla crisi economica e occupazionale del nostro paese.
In particolare diciamo NO al DDL perché:
Non vogliamo che attraverso l’ingresso dei privati nei Cda le Università diventino terreno di affari per privati e aziende che non hanno nessun interesse per la didattica e la ricerca. Riteniamo che l’università pubblica sia un importante strumento di crescita e democrazia per il paese.
Non vogliamo che le strutture accademiche diventino organi anti-democratici in cui gli studenti non hanno nessun peso decisionale nelle scelte che riguardano la loro vita accademica.
Non accetteremo l’utilizzo del prestito d’onore come strumento sostitutivo alle borse di studio. Non è accettabile che gli studenti debbano indebitarsi per poter intraprendere il percorso universitario. Riteniamo infatti indispensabile salvaguardare il diritto sancito dalla Costituzione di permettere ai “capaci e meritevoli anche se privi di mezzi” di poter studiare.
Non accetteremo i tagli continui all’università pubblica mentre lo Stato continua a finanziare l’università privata.
Per questo avanziamo delle nostre proposte sui temi del diritto allo studio, la governance e la democrazia nei nostri Atenei.
Noi proponiamo:
L’autogoverno della comunità accademica affinché la gestione dell’Università sia l’espressione della comunità accademica. Solo così è possibile garantire la difesa dell’interesse pubblico per la ricerca e la didattica. Siamo contro un modello in cui il Cda ha tutti i poteri e il Senato di fatto è svuotato di tutti i poteri sulla didattica come è proposto dal DDL del Governo. Il CDA e il Senato Accademico devono avere una composizione prevalentemente di docenti, studenti e personale amministrativo.
Per la partecipazione degli studenti. Il DDL del Governo vuole ridurre drasticamente il numero dei rappresentanti negli organi accademici, oggi fissato per legge al 15%. Noi crediamo invece che la rappresentanza sia un elemento di democrazia! Chiediamo quindi che la presenza degli studenti negli organismi accademici sia garantita e non diminuita in modo da garantire un peso agli studenti nelle scelte che li riguardano direttamente.
Il Diritto allo Studio è un diritto sancito dalla Costituzione nell’Art. 34. Tuttavia a causa del sotto finanziamento dello stato non si è mai riusciti a coprire del tutto gli idonei alla borsa, a garantire alloggi pubblici, servizi adeguati. Come se tutto ciò non bastasse ci sono stati ripetuti tentativi di utilizzare i prestiti d’onore (strumento che indebita gli studenti) e rendere meno accessibili i servizi, le borse. Ad oggi mancano serie politiche di controllo del mercato degli affitti e gli studenti sono spesso vittime della peggiore speculazione, così come mancano le politiche di cittadinanza e accesso ai servizi culturali e trasporti.
Per tutto questo in Italia l’università rischia di diventare sempre di più un luogo per pochi.
Tra numeri chiusi, sbarramenti all’accesso, tasse sempre più salate, un sistema di diritto allo studio che non riesce a garantire l’autonomia dello studente ma neanche la possibilità dei capaci e meritevoli di raggiungere i gradi più alti degli studi, tagli ai finanziamenti pubblici e fondazioni private, sta diventando sempre di più un luogo inaccessibile.
In questo contesto si inserisce il DDL del Governo che ridisegna un diritto allo studio per pochi ed eliminando la discussione con gli studenti. Per contrastare questa situazione noi proponiamo:
Il riconoscimento dello studente come soggetto sociale. È necessario oggi riconoscere lo studente come soggetto sociale portatore di diritti e bisognoso di tutele e garanzie. Il riconoscimento dello studente come soggetto sociale e non semplicemente come utente o cliente dell’università è il primo passo per difendere il diritto allo studio e per realizzare una nuova cittadinanza studentesca.
Borse di studio e alloggi pubblici: una priorità. Chiediamo la copertura totale delle borse sul territorio nazionale, l’allargamento della platea degli aventi diritto innalzando il limite ISEE e l’aumento degli importi delle borse adattandoli alle reali esigenze degli studenti. E’ necessario aumentare il numero di posti letto nelle residenze attraverso la costruzione di nuove strutture e il riutilizzo di edifici in abbandono, creare un fondo ad hoc per il rimborso parziale delle spese di affitto, far emergere il nero con agevolazioni fiscali e introdurre politiche di affitto sociale per gli studenti universitari.
Rifiutiamo una proposta di legge che non ha previsto nessuna forma di consultazione con chi l’università la vive quotidianamente: studenti, docenti e personale. Per questo chiediamo che il DDL venga ritirato e che venga iniziato un percorso con tutto il mondo accademico per migliorare il sistema universitario”.
L’Assemblea permanente di Coppito, che comprendeva studenti delle Facoltà di Scienze MMFFNN, Medicina, Biotecnologie, Psicologia, ha approvato un documento indirizzato al Comune dell’Aquila, riguardante trasporti urbani, Casa dello Studente della Regione Lombardia e la struttura polifunzionale costruita con i Fondi del Canada. In particolare gli studenti chiedono al Comune di destinare i fondi del Progetto Anci al trasporto pubblico per gli studenti universitari; di garantire la gestione pubblica della Casa dello Studente San Carlo Borromeo e che venga immediatamente resa disponibili la struttura costruita con fondi canadesi, inaugurata lo scorso 18 ottobre.
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