UIL: “Prima di tutto il lavoro”


Pescara – Scrive Roberto Campo UIL Abruzzo: “Delegazioni delle realtà industriali abruzzesi effettueranno un presidio a Piazza Unione, sotto la sede del Consiglio Regionale a Pescara, mercoledì 1 dicembre, a partire dalle ore 10. Ci saranno rappresentanze delle realtà in crisi e delle aziende che stanno riprendendosi. Il settore industriale è fondamentale per il futuro dell’Italia. L’Abruzzo è la settima regione industriale d’Italia. Non basta l’industria per il rilancio dell’Abruzzo, ma non si può prescindere dall’industria, anche per far crescere un moderno settore terziario avanzato. Bisogna affrontare le crisi industriali (aziendali, settoriali e territoriali) e bisogna avere una politica industriale regionale per valorizzare le eccellenze: radicare i grandi gruppi industriali presenti in Abruzzo e favorire l’alleanza tra la grande e la piccola impresa, completando il lavoro avviato dall’Assessorato alle Attività Produttive con l’istituzione dei Poli di Innovazione.
Dei tanti problemi che l’Abruzzo ha, il LAVORO deve essere considerato il primo e più importante. La differenza maggiore tra la recessione 2002-2004 e quella attuale, cominciata nel 2008, è che oggi il tasso di disoccupazione è tornato sopra la media nazionale. Nel 2009, l’Italia ha perso l’1,6% dei posti di lavoro, l’Abruzzo il 4,6%. Nel triennio 2008-2010, sono venuti a mancare in Abruzzo 33.000 posti di lavoro. Oltre 12.000 lavoratori sono in cassa integrazione. Si è, inoltre, ridotto il tasso di occupazione e di attività. La dimensione acuta del problema occupazionale dell’Abruzzo è, dunque, almeno tra i 45.000 e i 50.000 posti di lavoro, tra quelli che mancano e quelli a rischio.
Tra le rivendicazioni al centro della manifestazione:
- l’istituzione immediata di una Tavolo Regionale Anti-Crisi, congiunto tra gli Assessorati alle Attività Produttive e al Lavoro, per porre fine al mancato governo delle crisi industriali e tenere insieme ammortizzatori sociali, Formazione, politiche attive del lavoro e politica industriale;
- lo sblocco delle risorse nazionali per lo sviluppo (FAS, MASTER PLAN, ZONA FRANCA, INFRASTRUTTURE), il recupero di una unità della programmazione, la fine del conflitto tra ricostruzione e sviluppo, il ripristino dell’aggiuntività delle risorse della programmazione 2007-2013, la correzione dell’eccessiva frammentazione degli interventi;
- l’avvio del confronto tra la Regione e i grandi gruppi, a cominciare da FIAT, FINMECCANICA e MICRON, per un potenziamento dei loro investimenti e dei loro indotti in Abruzzo;
- politiche coordinate e con obbiettivi precisi per le aree di crisi: Valle Peligna e Abruzzo Interno; area del cratere sismico; Val Vibrata; Val Pescara/Chieti Scalo-Bussi;
- un pacchetto-Lavoro, di incentivo all’occupazione stabile (secondo il modello positivo del programma dell’Assessorato al Lavoro “Lavorare in Abruzzo”, potenziandolo anche utilizzando ulteriori risorse da FSE e – una volta sbloccato – FAS) e di riduzione del divario tra domanda e offerta di lavoro, affidando alle parti sociali il monitoraggio della nuova domanda di lavoro e realizzando tempestivamente una Formazione adeguata.
Chiediamo alle Istituzioni, alla Giunta Regionale, al Consiglio Regionale, che si produca uno sforzo unitario per indurre il Governo Nazionale a rispondere positivamente alle istanze della VERTENZA ABRUZZO e ci sia un’azione incisiva a livello regionale di sostegno allo sviluppo, come chiesto da tutte le parti sociali, organizzazioni rappresentative del Lavoro e dell’Impresa”.


29 Novembre 2010

Categoria : Economia
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