Cospa a Pezzopane: “Ci dia una mano contro il Comune che danneggia gli allevatori”
L’Aquila – Dino Rossi del Cospa ha inviato alla presidente della Provincia, Stefania Pezzopane, una lettera in cui invita la presidente a dare una mano concreta agli allevatori, come esponente della coalizione politica – del medesimo segno – che in Comune sta arrecando gravi danni alla categoria. Ecco la lettera: “Lo scrivente ha ritenuto opportuno scriverLe per informarLa e renderLa partecipe all’ultima vicenda legata alla delibera di giunta del Comune dell’Aquila, con la quale si torna di nuovo ad indire il bando di gara tra le ditte interessate. In sostanza visto il suo impegno profuso e divulgato sulla stampa dove Lei afferma di aver più volte sollecitato il Consiglio dei Ministri affinché venisse espletato l’emendamento riguardante l’approvvigionamento delle derrate alimentari tramite i piccoli produttori locali, La portiamo a conoscenza che alcuni funzionari e Assessori del Comune dell’Aquila appartenenti alla Sua coalizione politica, misero in evidenza che con i provvedimenti del Consiglio dei Ministri emanati dal 6 aprile in poi, non si poteva procedere all’approvvigionamento a trattativa privata, perché erano previste le aste pubbliche. Non si capisce come mai si è pretesa un ordinanza del Consiglio dei Ministri quando le ordinanze di Bertolaso prevedono la disapplicazione di alcuni articoli del codice dei contratti della pubblica amministrazione tra cui anche l’art. 13; quest’ultimo prevede il divieto di indicare la provenienza e l’ubicazione della produzione delle forniture dei beni. Le ordinanze commissariali disapplicano e torna ad essere legittima nei bandi pubblici la previsione delle indicazioni dei luoghi come titolo preferenziale di produzione. A cosa è dovuto tale comportamento? Intanto il giorno 19 maggio 2009 finalmente esce il provvedimento n°3771 con il quale i sindaci possono acquistare direttamente dalle piccole imprese, di cui Lei pubblicamente ne ha rivendicato l’impegno. Riportiamo integralmente l’art. 3 del provvedimento 3771 del consiglio dei Ministri.
Allo scopo di favorire la rapida ripresa dell’economia nelle aree colpite dal sisma e delle produzioni locali gravemente danneggiate dalla conseguente riduzione del volume d’affari, i sindaci dei comuni di cui all’art. 1 dell’ordinanza del Presidente
del Consiglio dei Ministri n. 3754/2009, in qualita’ di soggetti attuatori ai sensi dell’art. 5 dell’ordinanza n. 3761/2009, per la fornitura in termini di somma urgenza dei beni e dei servizi necessari all’assistenza della popolazione ospitata nei campi di
accoglienza possono rivolgersi, in via prioritaria e fino al 31 dicembre 2009, alle piccole imprese operanti nei territori colpiti dal sisma, nel rispetto dei principi di trasparenza, rotazione e parita’ di trattamento.
Quindi si rafforza ancora di più l’ordinanza di Bertolaso, si vanificano e si indeboliscono le osservazioni atto a far opporre i dirigenti e Assessori del comune dell’Aquila.
Infatti, Come da Lei ha affermato: ci rincuora questo primo passo, non lo si vanifichi con il solito difetto delle comunicazioni, giustificato dall’emergenza. Noi per primi ci proponiamo di contribuire a difendere le informazioni a tutti i piccoli imprenditori che hanno bisogno di smerciare i propri prodotti.
Come secondo passo: riportare giustizia e aiutare l’economia della provincia e utilizzare la stessa formula per tutte le tipologie di impresa, dall’edilizia in poi, nel rispetto dei principi della trasparenza, rotazione e parità di trattamento. Si tenga conto delle nostre eccellenze in tutti i campi. Oltre alla qualità ci assicureremo l’impermeabilità di organizzazioni criminali. A distanza di 10 giorni dalla ordinanza n° 3771 scopriamo che gli stessi dirigenti comunali e gli stessi Assessori con la delibera di giunta del 28-05-2009 n° 148, hanno di nuovo riproposto il bando di gara tra le piccole imprese.
Visto che Lei si sarebbe impegnata nei confronti del Consiglio dei Ministri, adesso le chiediamo di farlo nei confronti dei suoi militanti di partito o di coalizione che governano attualmente la città dell’Aquila. Noi crediamo che le organizzazioni criminali già siano in funzione da tempo visto che la carne arrivava e continua ad arrivare dal Belgio, rifornita da una nota ditta aquilana scambiata per un allevatore locale. Nella tendopoli dell’Italtel è arrivata tanta di quella carne di vitello dalla Basilicata e misteriosamente però solo i quarti anteriori, pagati tanto quanto i posteriori molto più pregiati, dove si ricavano le fettine. Forse i posteriori si sono fermati a passeggiare lungo la riviera rubando il posto alle squillo, sperando che il ricavato venga utilizzato per la ricostruzione o cosa più consona per rimborsare il mancato reddito agli allevatori. Per quale motivo gli aquilani dovrebbero mangiare carne di scarsa qualità , mentre i nostri vitelli invecchiano nelle stalle? Intanto sono passati oltre 60 giorni dal terremoto e ancora si gioca sulla pelle degli allevatori con giochetti politici tanto da allungare i tempi da permettere agli amici di qualcuno di continuare a vendere nelle tendopoli. Se questo è per Lei riportare la giustizia le consigliamo di non farlo altrimenti va ancora a gravare le nostre posizioni e quelle delle altre imprese riguardanti la ricostruzione.
Questo è un altro attentato alla zootecnia abruzzese già fortemente compromessa perché qualcuno avrebbe rubato i fondi dalla sanità e per riparare si è ritenuto opportuno usufruire di quelli previsti per l’agricoltura, tanto è vero che stiamo ancora aspettando da tre anni i contributi della Regione Abruzzo”.
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